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giovedì, 1 Giugno 2023

LATTE: VERSO L’AUMENTO A CAUSA DEL RINCARO MATERIE PRIME

latte

Arrivare subito a un aumento di almeno 5 centesimi al litro sul prezzo del conferito nella Regione Lombardia, che determina – come è noto – anche quello nel resto del Paese. Dopo il fallimento del tavolo di al Mipaaf (Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali), è questo l'accorato appello di -Agricoltori Italiani a cinque regioni (Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto), attraverso una lettera indirizzata ai rispettivi assessori all'.

Secondo la Confederazione italiana agricoltori, l'incremento dei di di latte bovino, dovuto al rincaro delle materie prime (+30%) e dei rialzi dei listini di mangimi, fertilizzanti ed energia, ha messo in ginocchio le stalle italiane, che non riescono più ad andare avanti senza un significativo aumento del prezzo del latte, ad oggi inferiore al costo di produzione (circa 0,45 €/lt). «La filiera lattiero-casearia deve garantire una quotazione equa agli allevatori, che non vada solo a coprire i costi, ma offra anche la giusta redditività alle aziende agricole, già colpite dagli effetti della pandemia – questo il commento del presidente Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino – Nonostante gli industriali abbiano riconosciuto davanti al ministro la crisi dei produttori e stiano godendo i frutti positivi dei bilanci dell'export di formaggi e di quotazioni favorevoli del latte spot, non sembra esserci alcuna intenzione di riconoscere l'aumento richiesto a gran voce dal sistema allevatoriale».

È fondamentale ora agire con urgenza per evitare il collasso dell'intero settore, che pesa circa il 12% sull'industria alimentare e conta 26.000 aziende. «Ecco perché – conclude il presidente dell'associazione di categoria che oggi conta circa 900mila iscritti in Italia – continuiamo a lavorare senza sosta per aiutare i produttori a uscire dalla crisi e chiediamo, dunque, alle singole regioni di intervenire, convocando le parti per facilitare un accordo a livello territoriale, che possa poi coinvolgere a cascata tutte le altre industrie lattiero-casearie italiane».

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