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venerdì, 22 Settembre 2023

Le università europee isolano la Russia e le conseguenze sono pesanti

Le europee tagliano i legami con la Russia in risposta all'invasione dell'. A rischio, milioni di percorsi scolastici e altrettante future posizioni lavorative, che dipendono dall'Orso per formazione e investimenti.

Dopo una raccomandazione del loro governo, i rettori di otto atenei danesi, con in testa quello dell'Università di Copenaghen (UCPH) Henrik C. Wegener, hanno firmato una dichiarazione che interrompe ogni collaborazione istituzionale bilaterale con Russia e Bielorussia. Lo stesso hanno fatto Germania, Svezia e Norvegia. E anche l'Italia: le prime a optare per la risoluzione sono state l'Università di Trento e la Normale di Pisa.

La risposta della European University Association

Inoltre, la Commissione europea non promuoverà nuovi accordi bilaterali con organizzazioni russe nell'ambito del programma di punta dell'Unione per il finanziamento della ricerca e dell'innovazione Horizon Europe, con perdite dal valore stimato di 95,5 miliardi di euro.

Anche la European University Association, che rappresenta più di 850 università nei 48 paesi europei, ha condannato l'aggressione russa in Ucraina, ma ha adottato un approccio più morigerato circa la sospensione della cooperazione in materia di ricerca.

Nella sua dichiarazione ha dato prova di riconoscere che molte di queste partnership si basano su relazioni accademiche peer-to-peer e ha osservato che molti accademici russi, con grande rischio personale, hanno criticato pubblicamente l'invasione.

Tuttavia, ha anche sottolineato che l'EUA, per il momento, cesserà i contatti e la collaborazione con qualsiasi agenzia del governo centrale della Federazione Russa o qualsiasi altro paese che sostiene attivamente l'invasione russa dell'Ucraina.

Una questione di Soft Power

Lungi dall'essere solo una gesture politics, l'isolamento della Russia dall'education network conta davvero. Secondo il Soft Power Index 2022 promosso da Brand Finance, quella dell'istruzione è un'industria da 6 trilioni di dollari.
È presto per precisare fino a che punto le sanzioni imposte alla Russia influenzeranno la qualità e la competitività della sua istruzione superiore, ma gli studi hanno dimostrato che l'impatto promette di figurarsi come di vasta portata, anche una volta che queste saranno revocate.
Le sanzioni in vigore potranno infatti generare una comunità universitaria fragile – non solo all'interno dei confini della Russia – trovandosi costretta a rinunciare a una ricca collaborazione internazionale.

Non solo. Il sistema educativo di una nazione è espressione dei suoi interessi, valori e priorità. L'istruzione superiore è una calamita che attrae professionisti e aspiranti tali da tutto il mondo. E, di conseguenza, investimenti.

Si teme, allora, per il futuro di questi partenariati accademici, con le sanzioni economiche che sono un tentativo di mascherare in soft l'altra faccia del potere definito hard, quello delle ammende pecuniarie.

Rispetto alla rilevazione condotta a novembre 2021, in seguito alla quale ilsoft power russo era stato stimato al 9° postonel Global Soft Power Index 2022, oggi la Russia ha registrato un crollo del 19%in termini di reputazione, con una conseguente perdita di capitalizzazione.

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Arianna Francesca Brasca

LinkedIn: @AriannaFrancescaBrasca

Foto: zhushenje su Pixabay

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