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domenica, 4 Giugno 2023

Perché inflazione, guerre e recessione non preoccupano gli investitori?

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Inflazione, internazionali e minano la fiducia, ma non destabilizzano gli investitori, che si posizionano su settori difensivi e approfittano dei ribassi per aumentare le loro allocazioni. Questo quanto emerge dall'ultimo Retail Investor Beat di eToro, sondaggio su base trimestrale condotto dalla piattaforma di investimento su un campione di investitori individuali in Italia e nel mondo.

Mentre l'azionario si avvia a chiudere il peggior trimestre dal panico scatenato dalla pandemia a inizio 2020, l'analisi di eToro rivela un ulteriore perdita di fiducia degli investitori italiani sullo stato di salute dell'economia domestica e mondiale. Il 65% degli intervistati si dichiara infatti pessimista sull'andamento dell'economia, con un 41% che in media mantiene una visione negativa anche nei prossimi 12 mesi.

A gravare sul sentiment degli investitori italiani l'aumento dell' (46%), con il susseguirsi delle dichiarazioni da falco da parte delle banche centrali, il persistere del conflitto tra Russia e Ucraina (44%) e lo stato dell'economia globale che vede l'ombra della recessione (38%). Tali rischi non dissuadono, tuttavia, dall'investire. Oltre un intervistato su tre (34%) dichiara di aver approfittato delle vendite per comprare, mentre il 57% ha mantenuto i propri investimenti, riposizionando il proprio portafoglio per far fronte ai rischi.

La corsa alle armi per proteggere i propri portafogli si è manifestata in un aumento dell' esposizione alle materie prime, con il 46% degli intervistati che investono nell'asset class. Nei prossimi tre mesi, i metalli preziosi come l'oro e l'argento (40%) sono visti come la migliore opportunità di investimento, seguiti dai prodotti agricoli come grano, caffè, zucchero (33%) e dal petrolio (29%).

«Il rischio di recessione è in aumento, soprattutto dopo le parole di Powell e le ultime letture dei PMI che hanno spinto i mercati alla più grande serie di vendite dal crash del 2020, mentre le banche centrali concentrano i loro sforzi sul contenimento dell'inflazione – commenta Gabriel Debach, Market Analyst di eToro – L'andamento dell'azionario non è, tuttavia, quello dell'economia e le divergenze di breve termine, tra i due, possono essere anche elevate. Il che significa che, nonostante i rischi di recessione salgano alle stelle, non è detto che questa sia inevitabile, globale o per forza profonda».

Gli investitori appaiono consapevoli di ciò. Di fatto, solo il 21% del campione afferma di considerare una riduzione del proprio capitale investito nei prossimi tre e dodici mesi. Uno su quattro (26%), al contrario, intende aumentare i propri investimenti nel prossimo trimestre; una percentuale che sale al 32% se si considera un orizzonte di un anno.

Secondo gli investitori italiani, i settori ad offrire maggiori opportunità nel prossimo trimestre sono quello dell'energia (34%), seguito dal tecnologico (28%) e dalle utility (22%).

«Nonostante la raffica di battute d'arresto sui mercati finanziari globali, gli investitori retail hanno trovato la forza di guardare oltre la volatilità di breve termine e di utilizzare questi cali dei prezzi per rafforzare i loro portafogli a lungo termine», spiega Emanuela Manor, Regional Manager per l'Italia di eToro.

«Per molti questa è la prima esperienza di un calo dei mercati. Gestire il rischio, dominare le emozioni e mantenere l'attenzione sugli obiettivi di lungo termine è un compito che anche gli investitori più affermati si trovano a dover affrontare. Il nostro ultimo sondaggio sul sentimento degli investitori retail mostra che gli investitori italiani sono resistenti, hanno mantenuto gli investimenti e stanno costruendo portafogli diversificati per superare la tempesta. Con i mercati toro costruiti in ultima analisi sulle spalle dei mercati orso e con una durata e un'ampiezza quasi quadrupla, mantenere la rotta dovrebbe servire a questi investitori»

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