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lunedì, 29 Maggio 2023

Gazprom riduce le forniture di gas: ecco cosa cambia per l’Italia

DiRedazione

13 Luglio 2022 , ,
gas

Con riferimento alle recenti notizie sulle restrizioni di forniture di russo e su eventuali piani di emergenza energetica, si precisa quanto segue:

Gli stoccaggi di gas procedono regolarmente secondo il piano stabilito dal governo in collaborazione con gli operatori e hanno raggiunto il 64% della capacità programmata.

La riduzione di circa il 30%  sulle forniture di gas annunciate due giorni fa da Gazprom per l'Italia equivale in valore assoluto a circa 10 milioni di metri cubi al giorno, e rappresenta una parte marginale della fornitura giornaliera totale che viene ampiamente compensata dalle altre forniture che il governo si è assicurato  con il piano di diversificazione portato avanti negli ultimi mesi.

Il Governo mantiene pertanto lo stato di pre-allerta necessario al monitoraggio costante dei flussi, senza alcun bisogno di  misure emergenziali e di un passaggio allo stato di allerta. Stante questa situazione, non è prevista l'attuazione di piani di emergenza energetica con misure di risparmio straordinarie, come erroneamente riportato da diversi quotidiani oggi.

Il piano di diversificazione delle forniture di gas e di raggiungimento dell'indipendenza energetica dalle forniture russe prosegue pertanto secondo quanto già annunciato, grazie agli accordi stipulati dal Governo e dagli operatori con altri paesi nei mesi scorsi, che prevedono di sostituire i circa 30 miliardi di metri cubi annualmente importati dalla Russia con circa 25 miliardi importati da altri Paesi.

La riduzione di 5 miliardi di metri cubi all'anno è resa possibile dalla forte crescita delle installazioni di sorgenti rinnovabili  e dalle misure di efficientamento e risparmio energetico già previste dalla strategia di riduzione del 55% della Co2 nel 2030 rispetto al 2019.

La sostituzione dei circa 30 miliardi di metri cubi importati annualmente dalla avverrà in maniera progressiva già a partire da quest'anno con un iniziale apporto di circa 6 miliardi di metri cubi da altri Paesi, che aumenteranno a circa 18 miliardi nel 2023 per stabilizzarsi a circa 25 miliardi di metri cubi nel 2024.

Circa la metà delle nuove forniture sarà immessa nei gasdotti, mentre l'altra meta sarà fornita in forma di gas liquido, che andrà subito rigassificato. A tale scopo il piano del Governo prevede di massimizzare l'utilizzo dei rigassificatori esistenti e di installarne due galleggianti entro il primo trimestre del 2023 e il primo trimestre del 2024 seguendo la crescita progressiva delle nuove forniture.  La puntualità di queste installazioni sarà fondamentale per garantire la sicurezza energetica nazionale. Ferma restando la situazione di incertezza internazionale, il governo è impegnato in un costante monitoraggio dei flussi e delle forniture.

©Yakobchuk via Canva.com

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