«Siamo di fronte a una crisi di governo che arriva a fine legislatura. L'incertezza è massima: da un lato abbiamo un'inflazione record e le contromisure restrittive messe in campo dalle banche centrali, dall'altro abbiamo la guerra ucraina che agita la politica internazionale, pone gravi rischi sulle forniture di gas e acuisce i problemi dell'inflazione. La situazione di grave instabilità che si è delineata pesa chiaramente sul mercato borsistico italiano e dovrebbe impattare soprattutto i titoli domestici, come quelli bancari e assicurativi. Prevediamo implicazioni negative anche per quei titoli, come TIM, che necessitano di un quadro politico definito per attuare importanti scelte strategiche. Anche l'esecuzione del Recovery Plan potrebbe essere a rischio. Lo scenario base su cui ci si muove, preferibile borsisticamente, è che la crisi di governo possa rientrare o che si arrivi un Draghi bis ma lo scenario di elezioni anticipate appare molto concreto. D'altro canto, alcuni titoli, tra cui segnaliamo Moncler, Campari e Diasorin, per la tipologia dei loro business, non dovrebbero risentire della crisi in corso, come già accaduto in passato in periodi di simile incertezza».
Commento a cura di Andrea Randone, Head of Mid Small Cap Research di Intermonte
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