sabato, 20 Aprile 2024

L’inflazione non molla, Piazza Affari tocca i minimi da 4 settimane per le banche

Sommario
recessione

Non si scappa da un’altra stretta monetaria da parte di Federal Reserve e Bce. Mentre in Giappone il neo Governatore Ueda tiene i tassi fermi al -0,1%, la raffica di dati sull’inflazione usciti in entrambe le sponde dell’Atlantico cementano le aspettative di un ennesimo rialzo del costo del denaro. In Francia e Spagna inaspettatamente i prezzi sono risaliti ad aprile, mentre in Germania si è assistiti a un calo. Negli Usa invece la misura dell’inflazione preferita dalla Fed, la Pce ovvero l’indice dei prezzi delle spese per consumi personali degli Stati Uniti, ha superato le aspettative al 4,6% per quanto riguarda il dato core, quello che esclude alimentari ed energia. Il costo del lavoro statunitense continua a salire: +1,2% trimestrale e +5,1% annuale. La stessa percentuale, poco più, proprio dell’indice Pce. Le trimestrali, dopo giorni positivi, oggi non aiutano. Amazon parte male per la debolezza della crescita del cloud, nonostante i ricavi trimestrali migliori del previsto. Crollano Snapchat, che ha mancato le aspettative sui ricavi, e Pinterest per le deludenti aspettative di crescita dei ricavi del secondo trimestre. Bene invece Exxon e Intel. Piazza Affari tocca anche i minimi da 4 settimane nonostante un Pil migliore delle attese, trascinata al ribasso dalle banche.

Allarme banche dalla Svizzera e nuovo crollo First Republic

All’assemblea generale della Banca Nazionale Svizzera, il presidente Thomas Jordan, ha sostenuto che «i recenti eventi giustificano la necessità di rivedere la regolamentazione e la supervisione delle banche». Alla luce delle «drammatiche giornate di metà marzo», il rafforzamento della supervisione bancaria appare ora ovvio. Secondo il banchiere centrale servono garanzie aggiuntive per evitare di sborsare 100 miliardi di liquidità come avvenuto per il salvataggio di Credit Suisse. Per il presidente della Bns, la normativa dovrebbe dunque obbligare le banche a detenere fondi propri sufficienti «che possono essere dati in pegno o trasferiti in qualsiasi momento e senza restrizioni». Una doccia gelata per le banche del Vecchio Continente, aggravate da un altro -46% di First Republic a Wall Street. Serviranno nuovi aumenti di capitale? Da qui la corsa a vendere. Mps -3,9%, Banco Bpm, Unicredit e Bper -3,8%. Si teme anche per i rumors su una tassa a carico degli istituti per aiutare le famiglie meno abbienti in Italia, visto che secondo il ministro Giorgetti incassano molto dai tassi alti ma remunerano poco i depositi. Settimana prossima iniziano le trimestrali. Martedì si inizia con l’istituto di Andrea Orcel.

I petroliferi rialzano la testa

Piazza Affari, dopo essere arrivata a perdere un punto e mezzo percentuale, arriva comunque al fotofinish in calo di appena lo 0,30%, rimanendo sopra i 27mila punti. A tirare sono i petroliferi, dopo una ripresa del prezzo del greggio sui mercati internazionali e dopo la trimestrale del colosso americano Exxon, che ha raddoppiato i profitti. Tenaris sale del 3%, Saipem del 2,6%. Anche Eni mette a segno un +2,3%, guadagnando oltre mezzo euro per azione nel corso della seduta. Il Cane a sei zampe era stato risucchiato dai cali del listino anche per la trimestrale, che ha visto l’utile calare rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in conseguenza del ribasso delle quotazioni di gas e petrolio.

Vendi in maggio?

Un vecchio adagio di Wall Street recita: “Sell in May and go away”, ovvero vendi a maggio e vai in vacanza. Quest’anno due big come Bank of America e Jp Morgan riscoprono questo proverbio per il peggioramento delle prospettive economiche e per il mini rally azionario da inizio anno. L’impennata delle valutazioni delle Big Tech potrebbe rivelarsi «uno sviluppo pericoloso per l’intero mercato azionario», hanno scritto gli analisti di Bank of America in una nota inviata ai clienti, riportata da Investing.com. E da BofA hanno evidenziato, inoltre, come diversi indicatori stanno puntando verso una recessione nel breve, tipo l’assenza di un rally del petrolio nonostante i tagli all’offerta dell’Opec o il calo dei prezzi degli immobili a livello globale. ©

 

 

Classe 1977. Giornalista. Lavoro all’agenzia di stampa Green Economy Agency, dove seguo il mercato dell’energia e non solo. Ex vicedirettore di Libero. Da sempre appassionato di economia e finanza, su il Bollettino scrivo la rubrica “Buy Buy, cosa succede in Borsa”, dove racconto gli spunti della seduta appena conclusa e segnalo appuntamenti e possibili titoli da seguire per il giorno successivo.