Multinazionali e colossi industriali come Uniliver, L’Oréal, Ferrero, Procter & Gamble, Volkswagen e Stellantis guidano la classifica delle imprese che investono di più in comunicazione, Brand e identità aziendale. Ma sono attività essenziali e strategiche che ormai coinvolgono realtà di ogni settore e dimensione.
Il Mercato pubblicitario in Italia è un motore di crescita economica e un settore in forte evoluzione. Con la pubblicità digitale che assume un ruolo sempre più rilevante. Il giro d’affari complessivo – tra vari canali come TV, Digital advertising, stampa, radio – nel 2024 ha raggiunto un valore di circa 9,5 miliardi di euro. Con un aumento del 3,8% in un anno.
Solo il comparto della pubblicità digitale nel 2023 ha totalizzato investimenti per 4,8 miliardi di euro, per una crescita annuale del +8%. L’80% dell’investito complessivo online italiano è stato intercettato dai grandi player internazionali – tra cui i motori di ricerca e social network, come Google, Meta, X, YouTube – che confermano la forte concentrazione del settore.
A trainare lo sviluppo è il mondo Video, che si conferma il primo formato pubblicitario per raccolta. Ha una quota di incidenza del 36%, e una crescita annuale del 13% dovuta in particolare alla raccolta pubblicitaria delle app collegate alle TV connesse.
Tra i big del settore pubblicitario quotati in Borsa ci sono ad esempio le americane Omnicom Group (che include agenzie come BBDO, DDB e TBWA), con una capitalizzazione di 15,6 miliardi di dollari. Come anche Interpublic Group (proprietaria di agenzie come McCann, MullenLowe e Weber Shandwick), con un valore di Mercato di 11,6 miliardi di dollari. La francese Publicis Group è un’altra delle principali società di comunicazione e marketing, con una capitalizzazione di circa 20 miliardi di dollari. C’è poi la giapponese Dentsu, leader nel Mercato asiatico della pubblicità, con una capitalizzazione di 7 miliardi di dollari. ©️
Articolo tratto dal numero del 15 maggio 2025 de Il Bollettino. Abbonati al giornale!
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