Ecco le notizie TECH di questa settimana:
Wall Street pensa a una stablecoin
Dopo anni di ostilità verso le criptovalute, la finanza tradizionale cambia postura. JPMorgan, Citigroup e altre banche americane iniziano a discutere una stablecoin condivisa per velocizzare i pagamenti istituzionali. Il progetto è ancora informale, ma riflette una trasformazione in atto: le grandi banche non vogliono più restare spettatrici del nuovo sistema monetario globale e puntano a crearne uno loro. Nessuna decisione operativa, ma l’intenzione è chiara: entrare dove prima non volevano nemmeno guardare.
Microsoft prevede il clima con Aurora
Previsioni accurate su qualità dell’aria, tifoni e fenomeni atmosferici estremi. Utopia? È l’obiettivo di Aurora, il nuovo modello di intelligenza artificiale climatica sviluppato da Microsoft. L’AI elabora miliardi di dati ambientali e meteorologici, ma solleva dubbi tra i climatologi: la scienza del clima non è un algoritmo. Redmond accelera sul fronte Green, ma resta un interrogativo di fondo: quanto possiamo davvero fidarci di una previsione, se il modello sottostante non è trasparente?
Musk abbandona il governo-azienda di Trump
Elon Musk scarica Trump e lascia il comando del DOGE dopo appena quattro mesi. La riforma dell’amministrazione federale, voluta dal Tycoon per “gestire lo Stato come un’azienda”, implode sotto il peso di tagli, inefficienze e promesse mancate. Musk si sfila senza spiegazioni, mentre l’apparato pubblico resta in bilico tra privatizzazione forzata e paralisi operativa. Un addio che suona come una sconfessione del progetto di Trump.
ChatGPT Plus gratis negli Emirati
Incentivo all’innovazione o strategia geopolitica? OpenAI distribuisce gratuitamente ChatGPT Plus negli Emirati Arabi Uniti, rendendo accessibile la versione premium del suo chatbot AI. Mentre l’Occidente discute di regole e limiti etici, OpenAI stringe rapporti dove la governance digitale è meno trasparente. Il rischio? Diffondere un modello senza alcun controllo democratico sul suo funzionamento.
Esplodono 184 milioni di password
Nonostante la mole di attacchi, la sicurezza digitale continua a essere trattata come una spesa opzionale. E gli hacker lo sanno bene. Una delle più gravi fughe di dati degli ultimi anni coinvolge giganti come Google, Microsoft e Facebook. Oltre 180 milioni di credenziali rubate circolano nel dark web, ma l’origine esatta della violazione resta oscura. Gli utenti rischiano furti di identità, truffe e accessi non autorizzati. Il dato più preoccupante è culturale.
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📸 Credits: Canva Pro




