mercoledì, 24 Aprile 2024

Euro digitale, anche la Bce in campo contro criptovalute e Cina

DiSimona Sirianni

14 Ottobre 2020

È partita il 12 ottobre la consultazione pubblica sull’euro digitale. Difficile immaginare un momento migliore per lanciarlo. La pandemia globale sta imprimendo una forte accelerazione anche nei Paesi della moneta unica al processo di disaffezione al contante che tra il 2016 al 2019 aveva comunque già registrato un calo nell’uso delle banconote dal 79% al 73%. 

Un cantiere di studio che durerà tre mesi e coinvolgerà l’industria bancaria, le imprese, il mondo accademico e i cittadini per studiare le possibili implicazioni di natura economica, strategica, tecnologica e sociale. Ma il cui vero obiettivo è, come confermato dal membro del Board della Banca Centrale Fabio Panetta, «rendere la nostra moneta più appetibile, accrescendone il ruolo di valuta globale e rafforzando il sistema finanziario europeo».

Al centro sicurezza e privacy

La sfida si gioca senz’altro sulla sicurezza, la privacy, i rischi per i diritti dei cittadini, le garanzie per le attività bancarie e le ripercussioni sulla finanza. Ma ad imporre l’accelerazione, però, sono altri i rischi che interessano le banche centrali: per esempio la moneta Libra che si prepara a lanciare Facebook e che parte con obiettivi ben più ambiziosi dei bitcoin. 

E poi occorre giocare d’anticipo verso la Cina. Il rifermento a Pechino è evidente, pur non essendo mai citato per nome nel rapporto Bce: «Diverse banche centrali stanno affermando la possibilità di emettere la loro valuta digitale che potrà essere disponibile anche per i cittadini europei». Se questo dovesse succedere, il fenomeno provocherà un’instabilità monetaria. Infatti, il progressivo controllo dell’offerta mondiale di valuta da parte di Pechino, porterebbe alla svalutazione di dollaro e euro, nonché un aumento dei rischi di cambio. 

Nel progetto della Bce, l’euro in bit non sostituirà il contante, lo affiancherà, ma, sottolineanodall’Eurotower «offrirà l’accesso gratuito ai pagamenti con un mezzo di facile utilizzo, accettato da tutti, affidabile e privo di rischi». E utilizzando un sistema definito “digital offline”, ovvero con bluetooth o un simile software esterno al web, non occorrerà avere un conto in banca, né la carta di credito, solo l’apertura di un conto di nuova generazione, gratuito e digitale, naturalmente presso la Banca Centrale.