martedì, 23 Aprile 2024

SUSTAINABILITY LINKED BONDS: LA NUOVA FRONTIERA DELL’OBBLIGAZIONARIO VERDE

Nell’obbliazionario verde l’europa supera gli USA: il mercato dei green bonds capitalizza in Europa $69,82 miliardi, circa il 18% in più di quello Usa, si legge nello studio di Environmental Finance. Questo risultato è anche stato influenzato dal Green Deal. Tuttavia, le emissioni di Sustainability linked bonds (SLB), nonostante il trend di crescita, sono ancora limitate se paragonate al mercato delle obbligazioni verdi, infatti si attestano a meno dell’1%.

Per quanto riguarda il mercato globale del debito verde, includendo anche i Green Loans e i Sustainability-linked loans, che rappresentano strumenti di debito diversi dalle obbligazioni, raggiungiamo la cifra di 732 miliardi, più che raddoppiata rispetto a tre anni fa, quando ne valeva 309.

I SLB hanno raggiunto circa 10 miliardi di dollari nel 2020 in seguito alla pubblicazione dei Principi ICMA e si prevede che il mercato obbligazionario SLB crescerà ulteriormente. La flessibilità di utilizzare i Key performance indicators (KPI) per adattarsi alla specifica strategia di sostenibilità di un emittente è stata ben accolta dal mercato e le possibilità strutturali degli SLB lo potrebbero rendere più attraente per una gamma maggiore rispetto al tipico mercato obbligazionario (green, social and sustainable bonds). 

Introdotti sul mercato italiano nel 2019 da Enel, i Sustainability-linked bonds hanno guadagnato rapidamente il consenso degli investitori, sempre più attenti alla sostenibilità, e sono in forte ascesa soprattutto in Europa. Società come le francesi Imerys, attiva nella produzione e lavorazione di minerali industriali, e Valeo, specializzata nella componentistica per la produzione di autoveicoli hanno emesso quest’anno SLB legati alla riduzione delle emissioni di gas serra del valore complessivo di 1 miliardo.

Alcuni motivi che spingono le aziende ad emettere questo tipo di obbligazioni sono la mitigazione del rischio fisico, di transizione e di sostenibilità a lungo termine. Potendo così sfruttare potenziali opportunità, oltre a soddisfare la domanda degli investitori e ad allinearsi con gli obiettivi di sostenibilità imposti dal regulator.

Una ulteriore spinta al segmento dei SLB arriverà nel 2022, a seguito dall’entrata in vigore della Tassonomia, che definirà i criteri per etichettare un progetto o un prodotto finanziario come “green”. La Commissione europea ad aprile ha pubblicato la prima versione di questo regolamento, che copre settori come l’energia, la produzione, i trasporti e l’edilizia. Utilizzando la tassonomia come punto di riferimento per definire i Key performance indicators in una Sustainability linked bond. Tali mosse contribuiranno a sostenere la credibilità del mercato dei SLB, a costo di una possibile perdita di flessibilità.

Un limite della tassonomia è che copre solo temi ambientali, ma questo ambito potrebbe ampliarsi nel tempo se l’UE decidesse di lanciare tassonomie anche per le attività sociali o di transizione. Con la crescita del mercato SLB, si potrebbe anche osservare l’interazione tra SLB e quadri normativi. Ad esempio, nell’ambito della tassonomia dell’UE, alcune società e banche saranno tenute in futuro a divulgare la quota delle loro attività commerciali allineate alla tassonomia. Di conseguenza, gli emittenti di SLB in Europa potrebbero essere incoraggiati a fare riferimento e confrontare le proprie prestazioni di sostenibilità rispetto ai criteri di screening tecnico della tassonomia (ancora in fase di sviluppo), che possono essere applicati anche come KPI per tale emissione.

Laureato in Economia, Diritto e Finanza d’impresa presso l’Insubria di Varese, dopo un'esperienza come consulente creditizio ed un anno trascorso a Londra, decido di dedicarmi totalmente alla mia passione: rendere la finanza semplice ed accessibile a tutti. Per Il Bollettino, oltre a gestire la rubrica “l’esperto risponde”, scrivo di finanza, crypto, energia e sostenibilità. [email protected]