Trend negativo della Juventus in Borsa dopo il crollo di pochi giorni fa. Il titolo del club bianconero cede il 6,34% a Piazza Affari, registrando l’ennesima giornata nera in Borsa.
Sull’andamento negativo pesano le decisioni prese dai vertici della Vecchia Signora sulle modalità del maxi aumento di capitale da 400 milioni di euro, il secondo dopo la ricapitalizzazione da 300 milioni di dicembre del 2019, probabilmente eseguita per coprire i costi relativi all’acquisto di Cristiano Ronaldo (relativi al 2018). Operazione che questa si inserisce nell’ottica di ripianare il patrimonio dopo i danni subiti dalla pandemia, stimati dal club in 320 milioni in un arco di quattro anni (di cui 40% quest’anno). L’ultimo bilancio, al 30 giugno 2021, si è chiuso con una perdita netta consolidata di -209,9 milioni, la più alta nella storia del club, con debiti finanziari netti pari a 389 milioni. Ma non solo: a gravare sulla quotazione del titolo Juventus c’è l’indagine Prisma della Procura di Torino per falso in bilancio e fatturazione di operazioni inesistenti, che vede indagati i vertici della società.
QUI PIAZZA AFFARI: I PERCHÈ DEL TONFO – La Juventus ha emesso massime 1.197.226.782 azioni ordinarie di nuova emissione, prive di valore nominale espresso, aventi le stesse caratteristiche di quelle ordinarie già in circolazione. Il consiglio di amministrazione del club bianconero ha deciso, quindi, di offrire agli azionisti 9 nuove azioni ogni 10 azioni possedute a 0,334 euro, per uno sconto del 35,32% sul prezzo teorico di 0,51 euro. Operazione consentita per i vecchi soci fino al 16 dicembre prossimo. Tempistiche confermate in un comunicato ufficiale della Juventus che ha confermato modalità e tempi per le operazioni, nonostante l’impatto negativo dell’indagine per l’accusa di false plusvalenze sul calciomercato nei bilanci degli ultimi tre anni. I diritti per l’aumento di capitale, che da oggi sono scorporati dati titoli e vengono trattati in Borsa in modo separato dalle azioni, non fanno prezzo, cioè al momento non hanno valore. Una condizione dovuta alla mancanza di domanda.
QUI JUVENTUS: GUAI GIUDIZIARI – Per Guardia di finanza e Procura della Repubblica di Torino, il sospetto illecito della Juventus riguarda plusvalenze per 282 milioni di euro: scambi di giocatori e soprattutto operazioni di calciomercato per l’acquisto di giovani calciatori, messi a bilancio secondo i pm, a cifre sproporzionate rispetto ai parametri di riferimento. Sono questi i potenziali illeciti commessi dal club bianconero, per cui risultano indagati, tra gli altri, il presidente Andrea Agnelli, il vicepresidente Pavel Nedved, l’ex Chief football officer Fabio Paratici che ha lasciato la società il 30 giugno per accasarsi come DS al Tottenham. Seppur non citata nel decreto di perquisizione della Procura di Torino come elemento costitutivo dei potenziali reati della società bianconera, l’esempio di una probabile plusvalenza gonfiata è la cessione di Pjanic al Barcellona e il percorso inverso di Arthur che è approdato a Torino; operazione contabilizzata a giugno 2020. Per il primo, ceduto con una valutazione di 63 milioni di euro al club catalano, lo società di Agnelli ha registrato una plusvalenza di 46,7 milioni di euro, mai incassati. Poiché ha acquistato contestualmente dal Barcellona il calciatore Arthur, che seppur la giovane età e la poca esperienza internazionale è stato valutato 72 milioni di euro più altri 10 di bonus al verificarsi di determinate condizioni. Valutazione probabilmente troppo alta viste le prestazioni del calciatore nell’ultimo anno.
CODACONS VUOLE RETROCESSIONE E REVOCA SCUDETTI – Sulla questione, su cui era stata già aperta un’indagine della Consob, la Commissione che vigila sulle società quotate, interviene anche la Codacons: «L’impianto accusatorio è molto grave – ha affermato il presidente del Codacons, Marco Donzelli – e getta una luce sinistra sugli ultimi campionati di calcio anche perché, come sappiamo, vi è stato un vero e proprio predominio bianconero negli ultimi anni, terminato nell’anno passato. Se la Juventus dovesse essersi illegittimamente avvantaggiata sui club rivali con operazioni di questo tipo allora verrebbe meno la regolarità degli ultimi campionati di calcio e come conseguenza, la Federazione e l’Authority per la concorrenza del mercato dovranno intervenire e sanzionare i responsabili. Al di là delle responsabilità individuali, il club non potrà andare esente da punizione. Per questo e a tutela di migliaia di tifosi, – conclude Donzelli – presenteremo un esposto all’Antitrust ed alla Procura Federale chiedendo la retrocessione del club bianconero in Serie B e la revoca degli ultimi scudetti vinti con l’ombra di queste operazioni potenzialmente illecite». ©
Luca Maddalena
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