Ormai lo abbiamo capito, gli eSports non sono solamente un gioco, anzi ormai sono a tutti gli effetti una vera e propria fonte di investimento. Parliamo di un mercato con un Tasso di Crescita Annuale Composto del 9,17% e che, sulla base delle stime delle principali agenzie di mercato, dovrebbe raggiungere un volume di affari pari a 250 miliardi di dollari nel giro di un paio di anni.
I dati sulle principali aziende mondiali parlano di una crescita spaventosa dal 2020, grazie alla pandemia da Covid-19 e i successivi lockdown, che hanno chiuso in casa tante persone che usavano i videogiochi e gli eventi legati agli eSports, per svagarsi. Per capire questa crescita possiamo partire dall’analisi del ROI (Return Of investment) delle principali aziende del settore nel 2021: al primo posto c’è la Sea Limited di Singapore con il 261% di indice ROI, società leader nello sviluppo di videogiochi online. Subito dopo la Bilbili, azienda cinese che si occupa delle piattaforme on demand di mobile gaming, con il 99.52 % di ROI.
Al terzo posto di questa speciale classifica, c’è la prima azienda degli USA, Game Stop, famosa anche in Europa e in Italia. Game Stop è la società leader nel campo della rivendita di videogiochi e non solo, che ha fatto arrivare il suo indice ROI al 48.81%. A seguire aziende storiche come Nintendo e Activision. Proprio l’Activision Blizzard società nata dalla fusione (2 dicembre 2007) fra Activision e Blizzard Entertainment sulla base di un accordo del valore di 18,8 miliardi di dollari, è uno dei titoli azionari che vengono indicati come quelli più sicuri sui quali investire. Tra i titoli di cui l’azienda americana è proprietaria possiamo annoverare, World of Warcraftt e Call Of Duty. Giochi che hanno fatto registrare cifre oltre 175 milioni di copie vendute nel mondo. La società è in forte crescita e il titolo azionario ha registrato una variazione da inizio anno del +19,12%. Nell’ultimo anno il suo titolo è passato da i 70 ai 104 dollari di valore ed è considerato uno dei migliori modi per investire in eSport.
Anche Alphabet, la società che controlla Google, ha deciso di non perdere il treno eSport e dei videogiochi in generale, esordendo nel 2019 nel mercato con la sua piattaforma di cloud gaming, la Google Stadia. Una scelta che ha portato i suoi frutti, dato che il valore del titolo nell’ultimo semestre ha segnato un +17.37%. Un altro gigante che non ha voluto mancare alla corsa all’oro è la Microsoft. La società fondata da Bill Gates punta da anni ad aumentare le sue quote sul mercato gaming: oltre alla sua console XBox, partecipa alla produzione di videogiochi. Dopo avere acquistato a dicembre 2020 per 7,5 miliardi di dollari la ZeniMax Media, publisher di titoli come The Elder Scrolls e Doom, rumors recenti parlano di un’offerta di Microsoft da 10 miliardi pronta per Discord, l’app di chat e messaggistica istantanea più usata in ambito gaming ed eSports. Negli ultimi sei mesi il titolo ha registrato un importante +31.58%. Un mercato, quello degli eSports, che sembra essere a tutti gli effetti un vero e proprio monopolio a favore delle aziende asiatiche e statunitensi che fanno registrare numeri da capogiro. Anche quello italiano si è dimostrato sensibile agli eSports, tanto che le società di gaming e videogiochi valgono 1,7 miliardi di euro, con punte di diamante come la Digital Bros (DIB), sviluppatore e publisher, il cui titolo ha avuto un rialzo del 260% su base annua. ©
Massimiliano Guerra
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