venerdì, 26 Aprile 2024

Libri, il mercato vola, ma preoccupa l’emergenza carta

DiRedazione

1 Marzo 2022 , ,
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Il mercato dei libri in Italia vola, ma l’emergenza carta spaventa. Nel nostro Paese l’editoria di varia, quindi i libri a stampa di narrativa e saggistica venduti nei negozi, online e nella GDO, raggiunge nel 2021 gli 1,701 miliardi di euro di vendite a prezzo di copertina, per 115,6 milioni di copie acquistate, 18 milioni in più del 2020. Questi i dati principali che emergono dal rapporto annuale dell’Associazione Italiana Editori, presentato, come ogni anno, in occasione del seminario di perfezionamento della Scuola per librai Umberto ed Elisabetta Mauri. Un aumento rispettivamente del 16% e del 18% rispetto al 2020, anno già molto positivo. Una crescita, quella dei volumi pubblicati, che investe tutti i macro-generi, dai libri per bambini e ragazzi, alla fiction straniera e italiana, passando per manualistica, saggistica e saggistica professionale.

«I dati confermano le nostre previsioni di settembre: l’editoria italiana ha saputo reagire alla pandemia e, anche grazie alle politiche di sostegno pubblico messe in atto da governo e parlamento, chiude il 2021 in forte crescita, dopo un 2020 già soddisfacente», dice il Presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE), Ricardo Franco Levi.

I SEGNALI SONO SICURAMENTE POSITIVI, MA GUARDANDO AVANTI IL MERCATO DELL’EDITORIA NON VA DATO PER SCONTATO

«I numeri sono molto buoni anche rispetto alle performance degli altri Paesi in Europa, ma il futuro  non è privo di incognite. La conferma delle misure pubbliche di sostegno e l’attesa per la nuova legge di sistema per il libro sono i segnali migliori. Ma c’è l’emergenza della carta, per prezzi e disponibilità, e permane il pesante impatto della pirateria. Inoltre alcuni settori, come l’editoria d’arte e di turismo, soffrono ancora molto gli effetti della pandemia».

Malgrado ciò torna a crescere il numero dei libri pubblicati: le novità sono oltre 85mila, un aumento sia sul 2020, +22,9%, sia sul 2019, ultimo anno pre-pandemia, +16%. Cala anche se di poco, -2,4%, il prezzo medio di copertina, dai 15,08 euro del 2020, ai 14,72 dell’ultimo anno preso in esame. Scende del 5,6% invece il numero dei nuovi e-book pubblicati, 49.313.

Per gli e-book calano anche le vendite, -11%, mentre continua la corsa degli audiolibri, che fanno segnare un balzo in avanti del 37%. Nonostante gli ultimi due anni contraddistinti dal Covid-19 e dalle limitazioni, il canale privilegiato per l’acquisto rimangono le librerie fisiche, che occupano il 51,5% della quota totale di mercato. L’online rappresenta il 43,5%, mentre la GDO copre oggi il 5%, in calo di quasi un punto percentuale.

A influenzare le vendite, non solo i best-seller, con i primi 50 titoli dell’anno che rappresentano il 5,4% del valore di mercato e il 4,5% delle copie vendute, ma anche il catalogo, ovvero le novità pubblicate negli anni precedenti.

SESTA AL MONDO E QUARTA IN EUROPA, L’EDITORIA ITALIANA REAGISCE ALLA PANDEMIA: LE VENDITE CRESCONO DEL 16%

L’editoria italiana si conferma la sesta al mondo, dopo Stati Uniti, Cina, Germania, Regno Unito e Francia, e la quarta in Europa. La sopracitata crescita del 16% del mercato nostrano è seconda in Europa, dietro solo alla Francia, che recupera dopo la lieve flessione avuta nel 2020, e alla Spagna. Germania e UK crescono solo del 3%.

EMERGENZA CARTA, COME INFLUISCE SULL’EDITORIA?

«I rincari energetici stanno già mettendo a rischio di stop alcuni segmenti produttivi come quello delle riviste stampate in rotocalco», dice Carlo Emanuele Bona, Presidente di Federazione Carta e Grafica. «Ma per tutti i settori della stampa editoriale e commerciale l’incremento del costo della carta ha assunto dimensioni tali da erodere ogni marginalità, date le ovvie difficoltà a trasferire a valle tali rincari».

Dello stesso avviso il presidente di AIE, Ricardo Franco Levi: «Dopo due anni molto positivi, l’emergenza carta pesa come una grave minaccia sul mondo del libro».

QUANTO SI LEGGE IN ITALIA?

Secondo il Report Produzione e Lettura di Libri in Italia di ISTAT, anno 2020, il 41,4% della popolazione di 6 anni e più ha letto almeno un libro nel primo periodo della pandemia, dato in lieve aumento rispetto al 2019. Il 73,6% dei lettori sceglie solo cartacei, il 9,4% e-book o on line mentre lo 0,3% ascolta solo audiolibri. Il 16,6% utilizza più di un supporto per la lettura.

CHI LEGGE DI PIÙ? I GIOVANI E LE DONNE

La quota più alta di lettori continua a essere quella dei giovani: ha scelto almeno un libro per motivi non strettamente scolastici o professionali il 58,6% dei ragazzi tra gli 11 e i 14 anni. Tuttavia, in questa fascia di età i lettori sono diminuiti negli ultimi 10 anni di 6,8 punti percentuali. 

Tra uomini e donne continua a persistere un divario rilevante. Nel 2020 la percentuale delle lettrici è del 46,4%, in aumento di 2 punti percentuali rispetto al 2019, e quella dei lettori è al 36,1%. Il divario si manifesta ininterrottamente dal 1988. In assoluto, il pubblico più affezionato alla lettura è rappresentato dalle ragazze tra gli 11 e i 24 anni. La quota di lettrici scende sotto la media nazionale dopo i 60 anni, mentre per i maschi è sempre inferiore al 50% tranne che per i ragazzi tra gli 11 e i 14 anni.

I FATTORI DETERMINANTI: ISTRUZIONE, FAMIGLIA E TERRITORIO

Il livello di istruzione si conferma l’elemento più decisivo: legge libri il 72,8% dei laureati, il 49,1% dei diplomati e solo il 26,8% di chi possiede al più la licenza elementare.
L’abitudine alla lettura continua ad essere più diffusa nelle regioni del Nord: ha letto almeno un libro quasi la metà delle persone residenti nel Nord-ovest o nel Nord-est, il 44,3% di chi vive nelle regioni del Centro e il 29,2% dei residenti al Sud.
La tipologia comunale è un ulteriore elemento discriminante, legato in parte alla maggior presenza di librerie e biblioteche nei centri di grandi dimensioni: l’abitudine alla lettura è molto più diffusa nei Comuni centro dell’area metropolitana, dove si dichiara lettore poco meno della metà degli abitanti, 49,9% per l’esattezza, mentre la quota scende a poco più di un terzo, 35,6% nei centri con meno di 2mila abitanti. Ma anche le tradizioni famigliari influenzano le abitudini dei lettori: tra i bambini e i ragazzi, compresi nella fascia d’età 6-18 anni, che hanno entrambi i genitori che leggono, la quota di lettori è oltre il 78%. Un dato che scende intorno al 60% se solo uno dei due genitori ha l’hobby della lettura e che crolla al 36% se nessuno dei genitori ha l’abitudine di leggere.

Alessio Incerti

Linkedin: Alessio Incerti

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Foto: Unsplash.com

Grafici: Associazione Italiana Editori