venerdì, 29 Marzo 2024

Borsa: il Beauty si riprende i listini

DiRedazione

15 Aprile 2022 ,

Nel settore del Beauty si risveglia la voglia di approdare sui listini. Una situazione che ha il suo apice in particolare negli ultimi mesi del 2021, ma che affonda le sue radici nel periodo pandemico. È durante il diffondersi del Covid-19 che il beauty si accorge di poter contare su driver importanti, su tutti lo sviluppo del digitale, ma anche la creazione di sinergie. Ora per valorizzare queste strategie serve la liquidità e la Borsa è ovviamente in grado di garantirla.

LA CRESCITA

Il beauty registra una crescita aggregata importante nel 2021: +14,6%, secondo i dati Pambianco, per un valore borsistico complessivo di 615,7 miliardi. C’è però un minimo comune denominatore. Chi cresce molto, a parte qualche eccezione, sono i big: gli unici tre gruppi che segnano rialzi superiori al 50% sono Estée Lauder (+58%), L’Occitane (57%) e L’Oréal (+53,4%).

L’Oréal è anche il gruppo che raggiunge la capitalizzazione più alta a 235,8 miliardi, più del doppio di Estée Lauder e oltre cinque volte l’Occitane. A fine 2021 L’Oréal è protagonista alla Borsa di Parigi, dopo l’annuncio di una crescita dei ricavi del 13,1% su basi comparabili nel terzo trimestre a 8 miliardi di euro. Il 2021 è anche l’anno di Interparfums che ha messo a segno un giro d’affari superiore ai 560 milioni di euro con un utile netto in crescita del 40% rispetto all’esercizio 2019, ovvero prima della pandemia, a quota 71,1 milioni di euro un risultato operativo di 98,9 milioni di euro. Da fine marzo 2022 il titolo è stato incluso nell’indice SBF 120, un importante indice della Borsa di Parigi ed è composto dalle 120 maggiori società quotate su Euronext Paris in base al flottante e alla liquidità delle loro azioni.

IN GIAPPONE

Dall’altra parte del mondo, Shiseido si è quotata al listino del Tokyo, e nonostante una perdita netta di 17,3 miliardi di Yen – 130 milioni di euro – nei primi sei mesi del 2021 non ha cambiato le previsioni per l’anno in corso e punta a un possibile utile netto di 35 miliardi e mezzo di yen, circa 280 milioni di euro.             ©

Alessio Incerti

Linkedin: Alessio Incerti

Twitter: @aleince7