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giovedì, 8 Giugno 2023

Tech in crisi: cause del tracollo e scenario

Tumisu da Pixabay

La correzione accusata negli ultimi mesi dai mercati azionari è stata particolarmente cruenta per i titoli Tech. Gli indici Titoli Tech in sofferenza. La correzione accusata negli ultimi mesi dai mercati azionari è stata particolarmente cruenta per i tecnologici. Gli indici di borsa del settore sono quelli che hanno perso di più dai massimi di fine 2021. Parte della sottoperformance è determinata dalla maggiore volatilità tipica delle azioni dei gruppi con maggiori prospettive di crescita. Esistono però anche fattori specifici di debolezza, ovvero la fine dell'effetto COVID-19 e la sensibilità ai tassi d'interesse. Lo scenario stagflattivo non preannuncia niente di buono.

SCENARIO MACRO INCERTO: BORSE IN FORTE RIBASSO

in notevole calo nelle ultime settimane: il rimbalzo arrivato dopo l'affondo causato dall'inizio del conflitto Russia-Ucraina è stato annullato e anzi, gli indici principali sono scesi ai minimi da oltre un anno. Particolarmente debole il Composite, precipitato ai livelli più bassi dal novembre 2020. L'invasione dell'Ucraina decisa da Vladimir Putin non è l'unica causa della flessione ma una delle componenti che determinano l'attuale fase di mercato. L'elemento base è il combinato disposto tra rimbalzo dell'inflazione – sui massimi da 40 anni negli USA – e il conseguente avvio della fase restrittiva da parte della Fed.

La risultante di queste due forze è uno scenario di recessione economica, ma potrebbe anche andare peggio. Se i prezzi delle materie prime dovessero mantenersi sui livelli cui sono arrivati a causa della guerra e delle sanzioni anti-Russia potremmo avere una stagflazione, ovvero debolezza della congiuntura e alta inflazione contemporaneamente. Si tratta di un rischio che i mercati stanno iniziando a scontare con il differenziale di rendimento tra i Treasury a 10 e 2 anni sceso sotto lo zero a inizio aprile (recessione) e rendimento decennale in rally (inflazione) – attualmente in area 3%, ovvero ai massimi dal 2018.

Federal Reserve Bank of St. Louis – Differenziale rendimento Treasury 10a-2a
Investing.com – Rendimento Treasury 10a

TITOLI TECH IN RETROMARCIA

Considerando che le Borse si muovono in anticipo rispetto agli eventi, non deve sorprendere se l'attuale fase ribassista è iniziata qualche mese fa. L'indice S&P 500 ha toccato il massimo storico a inizio anno e attualmente cede circa il 18% dal record. Il NASDAQ Composite ha raggiunto il top a fine novembre e al momento è sotto del 30% circa. Questi dati evidenziano una marcata sottoperformance dei titoli Tech, presenti in numero preponderante nel NASDAQ mentre l'S&P ha una composizione eterogenea. Si tratta di una circostanza solo in parte correlata alla maggiore volatilità intrinseca dei tecnologici. La debolezza dei Tech ha origini più profonde ed è direttamente collegata con la prima ondata della pandemia COVID-19.

In quella fase, caratterizzata dai lockdown “duri”, la domanda per beni e servizi funzionali alla permanenza nelle abitazioni schizzò alle stelle. , , Zoom, Peloton sono probabilmente i casi più evidenti di società che hanno tratto vantaggio dalla situazione. Ma anche i produttori di pc, monitor, modem/router hanno approfittato degli eventi e della necessità di molte persone di lavorare da remoto utilizzando postazioni e connessioni efficienti. Con l'arrivo di vaccini e varianti meno aggressive e il conseguente progressivo allentamento delle misure restrittive, l'extra-domanda per questi prodotti e servizi si sta dissolvendo.

Un esempio su tutti: gli abbonati a Netflix nel primo trimestre 2022 sono scesi di 200mila unità, il primo calo in 10 anni. Si tratta di un dato totalmente inatteso dagli analisti: avevano previsto una crescita di 2,51 milioni di abbonati. Ma non è finita, perché Netflix prevede che nel secondo trimestre la perdita di abbonati sarà ancor più sanguinosa: ben 2 milioni in meno, contro i +2,4 milioni del consensus. Il titolo ha perso il 35% il giorno dell'annuncio e attualmente è sotto del 75% rispetto al record storico di novembre.

IL RUOLO DEI TASSI NEL DETERMINARE IL VALORE DELLE AZIONI

Come accennato poco sopra la correzione dei mercati azionari americani è stata determinata principalmente dalla spirale inflazione-tassi-recessione-stagflazione. In particolare è lo scenario di crescita dei tassi di interesse a risultare penalizzate soprattutto per i titoli Tech. Questo accade perché la valutazione delle azioni di queste società dipende in misura quasi totale da profitti e cash flow stimati per gli anni a venire. Ovviamente questo tipo di stima viene effettuata anche per i gruppi non-Tech, ma in questo caso al valore finale contribuiscono anche gli asset iscritti a bilancio come impianti, immobilizzazioni e avviamento.

Un aumento dei tassi implica automaticamente un calo del valore attualizzato a oggi dei profitti/cash flow degli esercizi futuri. Mentre i titoli cosiddetti “Value” possono contare sul cuscinetto delle immobilizzazioni, i Tech restano più esposti a questo fattore di rischio. Rischio che negli ultimi mesi si è fatto sempre più insidioso: il grafico seguente mostra l'evoluzione delle aspettative sui Fed Funds oggi (linea più chiara) e due mesi fa (linea più scura). Ricordando quello visto sopra relativo al rendimento dei Treasury a 10 anni risulta evidente come lo scenario per i Tech sia notevolmente peggiorato.

Federal Reserve Bank of Atlanta – Market Probability Tracker

LE PROSPETTIVE DEL NASDAQ

Cosa aspettarsi dopo la netta correzione del NASDAQ Composite? Il -30% dai massimi basterà per scontare l'effetto tassi-recessione? L'analisi del grafico dell'indice mette in evidenza l'accelerazione ribassista partita a fine marzo, ovvero al culmine del rimbalzo dai minimi raggiunti dopo l'inizio del conflitto Russia-Ucraina. Al momento non si vedono segnali che possano preludere all'esaurimento del trend negativo. Anzi il NASDAQ ha inviato un'indicazione ribassista importante, ovvero la violazione del supporto a 11400-11500 punti rappresentato dal ritracciamento del 50% di quanto guadagnato dal minimo del marzo 2020. I prossimi obiettivi del ribasso si trovano a 10300-10500, ovvero l'8-9% sotto ai livelli attuali. ©

Investing.com – Indice NASDAQ Composite

Simone Ferradini

Twitter: @SimoneFerradini

LinkedIn: @SimoneFerradini

Foto: Tumisu da Pixabay

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