giovedì, 5 Dicembre 2024

Luxury vs Fast Fashion: i brand su cui puntare

Luxury batte Fast Fashion. Ma in vetta c’è un brand sportivo. Così si può riassumere l’andamento della moda in questi primi mesi del 2022.

Il marchio più redditizio è Nike: il colosso sportivo dell’Oregon ha aumentato il suo valore – secondo il report redatto da Brand Finance, che ha stilato la classifica dei 50 most valuable brand di moda, dall’abbigliamento agli accessori – di 33 miliardi di dollari, con una crescita di 9 punti percentuali sul 2021. Grazie a questa performance, l’azienda dell’iconico swoosh si prende il primo posto. In generale la richiesta di abbigliamento sportivo, dopo il biennio segnato dalla pandemia, è nuovamente esplosa e anche i competitor, a partire da Adidas, hanno tutti conosciuto un rialzo. Il valore del lusso, sempre considerando i primi 50 marchi nell’universo abbigliamento/accessori, è invece aumentato complessivamente del 21%, con un giro di affari che è passato dai 103 miliardi di dollari dello scorso anno ai 125 del 2022.

Dopo Nike, gli altri due gradini del podio sono occupati rispettivamente da Louis Vuitton, 23,4 miliardi, e da Gucci, 18,1 miliardi di dollari.

La ripresa del settore del luxury affonda le sue radici anche nel 2020, l’anno dell’esplosione della pandemia da Coronavirus: questo perché sempre più persone hanno scelto oggetti di design, abbigliamento e accessori di fascia alta come “valvola di sfogo della pressione” dovuta ai lockdown, specialmente dove questi sono stati più severi. Inoltre l’aumento costante della digitalizzazione e dei marchi che si sono dotati di e-commerce sempre più smart ha facilitato l’ascesa di molte aziende. Dall’altro lato c’’è stata anche un deciso cambiamento di percezione nel confronto del vintage, sempre più amato dalla Generazione Z, ma che ha conosciuto, e continua a conoscere, un periodo di estremo successo. Oggi il vintage di lusso è sempre più apprezzato ed è diventato quasi collezionismo: gli oggetti vengono considerati investimenti a lungo termine, proprio come accade per le opere d’arte.

Proseguendo nella classifica, al quarto posto Chanel, seguito da Cartier e Hermès. Ma è l’aumento di valore che ha permesso al luxury di superare notevolmente le aziende del fast fashion: se Zara, H&M e Alcott non hanno visto crescere in maniera esponenziale il loro valore, sette dei dieci marchi che lo hanno aumentato di più sono proprio del mondo del lusso: Louis Vuitton, +58%, BOSS ,+54%, Van Cleef & Arpels, +37%, TAG Heuer, + 35%, Saint Laurent +34%, Moncler +32% e Celine +29%. Se si amplia il concetto di brand, inteso come capacità di arrivare al cliente, anche grazie ai social network come YouTube e TikTok, al primo posto si trova Dior, seguito da Louis Vuitton, Gucci e Rolex.

Alessio Incerti

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