venerdì, 19 Aprile 2024

Auto elettriche: niente boom per il mercato italiano

Sommario
Auto Elettriche

L’assenza di una rete infrastrutturale di ricarica, nonostante gli incentivi del PNRR, e l’assenza di una strategia di sviluppo, rende il mercato delle auto elettriche in Italia un settore ancora molto di nicchia. Le vendite, infatti, stentano a crescere, mentre nel resto d’Europa aumentano.

In Germania sono cresciute di oltre il 12% rispetto allo scorso anno, in Belgio addirittura del 74,3% e in Spagna del 19,29%. Il canale privato nostrano è, invece, rallentato.

Ma quali sono le vere motivazioni? Oltre a quelle precedentemente ricordate, sicuramente c’entrano anche la limitata disponibilità di veicoli da immatricolare, a causa della situazione macroeconomica attuale, che frena ulteriormente il settore e una certa disinformazione sull’elettrificazione.

Le auto elettriche non decollano

A settembre 2022 i veicoli completamente elettrici BEV (Battery Electric Vehicle), così come i veicoli PHEV (Plug-in Hybrid Electric Vehicle), immatricolati nel mese sono in calo rispetto a settembre 2021 (rispettivamente – 40,1% e – 20,4%) in un mercato totale che recupera il 5,6%; in uno dei mesi con generalmente maggiori immatricolazioni dell’anno.

Rimane comunque il crollo di immatricolato da gennaio ad oggi, che rispetto al 2021 fa registrare un -24,05% per le BEV, in linea con il calo del -16,16% del mercato auto totale.

In base a questi dati si potrebbe pensare che le auto elettriche non siano molto ambite. Tuttavia, i dati Europei consolidano la crescita della market share rispetto allo scorso anno, quindi si smentisce questa affermazione.

Forse, in un mercato come quello italiano, monopolizzato da segmenti più bassi, i modelli disponibili BEV mal si conciliano con la domanda potenziale.

In realtà, i veicoli BEV di categoria A e B esistono, e in mercati più consolidati, come la Francia e la Germania, occupano quasi tutte le posizioni della top five mensile di vendite.

La centralità degli incentivi

In questi Paesi europei la certezza degli incentivi, che sono stati programmati dallo scorso anno e immutati per un triennio, permette una programmazione di vendita delle case auto.

Inoltre, gli incentivi sono costruiti con valori unitari più alti, tetti di prezzo più alti e supportano anche le auto a noleggio e le flotte aziendali.

Da noi invece, manca una linea chiara ed univoca; ad esempio, prima viene annunciata l’inclusione delle persone giuridiche nei beneficiari degli incentivi, per poi scoprire che vi si dedica solo il 5% di tutti i fondi, limitando di fatto l’efficacia di tale misura sul mercato.

Per cambiare questo andamento e portare l’Italia al livello degli altri Paesi europei è necessario che il nuovo governo, oltre a intervenire sulla drammatica situazione del prezzo dell’energia, apra all’utilizzo dei fondi disponibili anche da parte delle flotte aziendali e alzi il tetto di prezzo per le auto 0-20; al fine di includere anche le auto di segmento C che hanno prezzi superiori al limite attuale.

Confronto con l’Europa

Se osserviamo i dati delle immatricolazioni di agosto 2022 del mercato europeo, da inizio anno, è significativo il calo del mercato totale nei Paesi considerati (Belgio, Francia, Germania, Olanda, Regno Unito e Spagna) tra il -5,7% ed il -12,9%, in leggera ripresa rispetto a luglio, mentre le auto BEV proseguono la loro crescita.

Il primato sulle immatricolazioni di veicoli completamente elettrici del mese di agosto 2022 va alla Germania, con un totale di 32.321 auto BEV. Al secondo posto la Francia con 12.326 auto BEV immatricolate, che continua ad essere più avanti del Regno Unito, fermo a 10.006 immatricolazioni.

Tornando nel nostro Paese, per quanto riguarda le immatricolazioni da inizio anno, siamo i soli ad avere una quota di mercato dei veicoli BEV in calo nei primi 8 mesi – 20,54%, negli altri Paesi europei la quota sale di un valore che oscilla dal +12,5% della Germania (che conta ormai oltre 228.000 BEV immatricolate da inizio anno) al +74,3% del Belgio, nonostante in tutti i Paesi europei il mercato totale sia in calo. Questo segnale rende i dati negativi dell’Italia ancor più preoccupanti.

Le agevolazioni in Italia

Il 4 ottobre è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il dpcm del 4 agosto 2022, decreto contenente i correttivi dello schema di incentivi auto attuale, agevolazioni destinate a chi vuole comprare una nuova vettura a basse emissioni di CO2. Aumentano così del 50% le somme destinate agli acquisti di veicoli non inquinanti.  

«Siamo lieti del via libera al Dpcm per vivacizzare il mercato delle auto elettriche. Negli scorsi mesi abbiamo chiesto più volte un intervento del Governo in questo senso, collaborando attivamente con le Istituzioni». Afferma Francesco Naso, Segretario generale di Motus-E, associazione che raccoglie gli stakeholders della mobilità elettrica, commentando la pubblicazione del Dpcm.

Gli incentivi per le auto elettriche con emissioni di CO2 tra 0 e 20 g/ km (grammi per chilometro) passano da 3.000 a 4.500 euro.

Mentre, quelli per le ibride plug in, con emissioni tra i 21 e i 60 g/km, passano da 2.000 a 3.000 euro. Gli importi vengono rimodulati, senza lo stanziamento di ulteriori risorse.

L’innalzamento dei contributi è previsto solamente per i cittadini con ISEE inferiore a 30 mila euro. Nel caso in cui all’acquisto si affianchi la rottamazione, per le auto di classe inferiore a euro 5 gli acquirenti hanno diritto a 2 mila euro ulteriori.

Ecobonus

«Per quanto riguarda le modifiche all’Ecobonus, stupisce che non sia stato rivisto il tetto massimo di acquisto per la classe di auto con emissioni comprese tra 0-20 gr/CO2, attualmente fissato a 35.000 euro più iva è più basso di quello previsto per le plug-in, di 45.000 €», commenta Naso.

«Sarebbe il caso di innalzarlo almeno alla stessa soglia prevista per queste ultime che ricadono nella fascia 21-60 gr/CO2. In questo modo rientrerebbero numerosi modelli di auto elettriche in grado di ricaricare ad alta potenza, sfruttando così l’importante manovra prevista dal PNRR di installazione di infrastrutture di ricarica ad alta potenza su strade urbane ed extraurbane», prosegue il Segretario Generale di Motus-E.

Inclusione delle società

Un ulteriore misura introdotta riguarda l’inclusione delle società e degli operatori del noleggio, precedentemente esclusi. Si tratta di un contributo fino al 50 per cento per le persone giuridiche che noleggiano le auto acquistate per finalità commerciali. A condizione che ne mantengano la proprietà almeno per 12 mesi.

«Seppure l’apertura dell’Ecobonus a persone giuridiche che impiegano i veicoli acquistati in attività di autonoleggio con finalità commerciali è una buona notizia per il mercato; riteniamo che non sia giusto destinare a questi soggetti, che non rottamano mai, la metà del contributo minimo; cioè quello previsto senza rottamare nulla e che a questi sia destinato solo il 5% dei fondi, circa 11 milioni», dichiara Francesco Naso.

«Se dobbiamo aprire ai noleggi facciamolo per bene perché il momento di incertezza che il nostro Paese vive sta contraendo le intenzioni di acquisto dei privati » prosegue.

« Sono le imprese che possono fare la differenza nel mercato. Confidiamo che il nuovo Governo modifichi le politiche di supporto alzando il prezzo massimo ed estendendo alle flotte aziendali a noleggio senza limiti sui fondi disponibili per il 2023 e il 2024», conclude il Segretario Generale.

Incentivi per aquisto colonnine

Un’ulteriore misura prevista dal decreto è l’incentivo per l’acquisto delle colonnine di ricarica elettrica, con un finanziamento di 40 milioni di euro.

Il contributo sarà riconosciuto per il 2022 per l’80 per cento del prezzo di acquisto e posa in opera, fino a un massimo di 1.500 euro a richiedente.

Nel caso in cui l’intervento venga realizzato in edifici condominiali, il tetto massimo stabilito è di 8.000 euro. «Siamo convinti che gli incentivi per la realizzazione di punti di ricarica privata, che arrivano fino ad 8.000 euro in caso di colonnine a servizio di più condomini, possano contribuire fortemente a migliorare l’esperienza degli utenti», aggiunge Naso. ©

Marco Castrataro

Laureato in Economia, Diritto e Finanza d’impresa presso l’Insubria di Varese, dopo un'esperienza come consulente creditizio ed un anno trascorso a Londra, decido di dedicarmi totalmente alla mia passione: rendere la finanza semplice ed accessibile a tutti. Per Il Bollettino, oltre a gestire la rubrica “l’esperto risponde”, scrivo di finanza, crypto, energia e sostenibilità. [email protected]