domenica, 28 Aprile 2024

Ischia, tra clima e abusi edilizi, potrebbe succedere di nuovo

Sommario
Ischia

Non solo Ischia, in Italia il 94% dei Comuni è a rischio dissesto idrogeologico. Cambiamento climatico, caratteristiche territoriali, abusi edilizi e condoni sono gli ingredienti perfetti perché i disastri come quello dell’isola campana si manifestino ancora.

Abusivismo edilizio, a rischio un terzo degli italiani

Nelle zone più a rischio del Bel Paese vivono 21,8 milioni di persone, un terzo circa del totale degli italiani. Ogni anno vengono costruite circa 20.000 nuove case abusive. Quindi, sul totale pendono più di 71.000 ordinanze di demolizione, di cui l’80% non è mai stato eseguito. Al contrario, lo Stato si è premurato regolarmente di approvare condoni edilizi di diversa natura, a volte generali a volte specifici per determinati territori.

Il Piano nazionale per l’adattamento climatico

«Credo sia importante sapere che per il governo l’emergenza deve essere finalmente superata, parlo soprattutto delle calamità legate al dissesto idrogeologico» ha dichiarato Nello Musumeci, Ministro per la Protezione Civile.

«In questo senso si è dato incarico al ministero della Protezione Civile di dare vita a un gruppo di lavoro che coinvolga i rappresentanti dei dicasteri interessati alla pianificazione e alla gestione dei fondi, per mitigare il rischio derivante da frane e da alluvioni legate al dissesto idrogeologico» ha aggiunto Musumeci.

«Il governo ha sollecitato il gruppo preposto alla definitiva approvazione del piano nazionale per l’adattamento al cambiamento climatico» ha concluso il Ministro.

I diversi esami rallentano l’entrata in vigore del Piano nazionale

La strategia nazionale per adattarsi ai cambiamenti climatici è pronta da 5 anni ma sottoposta a continue revisioni. Dal 2017 è sottoposto a diversi esami, in attesa di essere definitivamente approvato. Tanto da diventare datato, visto che è basato sul report Ipcc numero cinque (report sul cambiamento climatico). Nel 2021 è uscito il sesto, rendendo necessario un aggiornamento e l’approfondimento di alcuni aspetti. Strumento che però, è già stato adottato praticamente da tutti gli altri grandi paesi europei.

Obiettivo del piano è quello di rendere il quadro di riferimento sull’adattamento a livello nazionale funzionale ai fini della progettazione di azioni di adattamento ai diversi livelli di governo del territorio e nei diversi settori di intervento.

Si configura come uno strumento di indirizzo per le istituzioni a tutti i livelli di governo del territorio ai fini dell’integrazione della tematica dell’adattamento negli strumenti di programmazione e pianificazione settoriale, in massima parte di competenza regionale.

«I fondi del Pnrr possono essere un’ottima occasione per finanziare anche politiche di adattamento, integrandole con le politiche di riduzione del rischio disastri» ha dichiarato Donatella Spano, docente all’Università di Sassari e strategic advisor della Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici (Cmcc). Alcuni indicatori di monitoraggio e spesa dei progetti Pnrr sono basati sulla percentuale di risorse impiegate per le azioni di contrasto ai cambiamenti climatici.

A Ischia l’abusivismo edilizio ha contribuito alla tragedia

«A Ischia c’è un’urbanizzazione che ha colpito e devastato tutto il territorio» ha affermato Tommaso Moramarco, direttore dell’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Consiglio nazionale delle ricerche. La tragedia provocata nell’isola dall’ondata di maltempo quindi «non è legata solo al cambiamento climatico ma riguarda anche la cura del territorio» ha aggiunto.

«Dovremmo rispettare molto di più il nostro territorio. Quello che si è verificato è certamente legato ad un evento estremo, ma è stato anche colpito un territorio completamente urbanizzato. Il fenomeno è complesso e coinvolge fattori come il clima e il consumo del suolo attivo, visto che Ischia è una meta super turistica» ha continuato Moramarco.

In un ambiente a elevato rischio idrogeologico «è mancata la manutenzione dei corsi d’acqua, dei canaloni, questi sono aspetti molto importanti che consentono di mitigare l’effetto degli eventi estremi. Quello che è successo non è solo un problema dell’isola di Ischia ma è anche una questione da porre a livello nazionale ed europeo» ha concluso l’esperto. 

Intanto, sono stati stanziati due milioni di euro a valere sul Fondo per le emergenze nazionali. Per l’attuazione dei primi interventi urgenti sull’isola, di soccorso e assistenza alla popolazione e di ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche. ©

Laureato in Economia, Diritto e Finanza d’impresa presso l’Insubria di Varese, dopo un'esperienza come consulente creditizio ed un anno trascorso a Londra, decido di dedicarmi totalmente alla mia passione: rendere la finanza semplice ed accessibile a tutti. Per Il Bollettino, oltre a gestire la rubrica “il punto sui Mercati”, scrivo di finanza, crypto, energia e sostenibilità. [email protected]