domenica, 10 Novembre 2024

Istat, il PIL dell’Italia frena nel 2023, ma niente recessione

DiRedazione

6 Dicembre 2022
Istat

L’Italia rallenta ma regge il colpo. I dati Istat sull’anno passato e le previsioni sul prossimo presentano un Paese che decelera a causa del caro energia e dell’inflazione. Evitata però la tanto temuta recessione, con il PIL che si manterrà di pochi decimi di punto percentuale positivo. Quale sarà l’andamento dell’economia italiana nel 2023?

Il 2022 nei dati Istat

L’anno in corso è stato molto complesso per l’economia italiana. Il rimbalzo dovuto alla fine della pandemia si è fuso con l’inflazione fuori controllo e il caro energia, che hanno rallentato la crescita che il nostro Paese aveva conosciuto nel 2021. Nonostante ciò il rialzo del prodotto interno lordo si è mantenuto su ritmi sostenuti, facendo segnare un +3,9%. 

Bene anche le esportazioni sia in valore assoluto sia paragonate a quelle degli altri grandi Paesi europei, anche se verso la fine dell’anno la crisi energetica ha causato un rallentamento anche in questo comparto. L’occupazione è cresciuta a un ritmo superiore a quello del PIL, attestandosi a +4,3% rispetto al 2021. Importante anche il forte calo del tasso di disoccupazione, che arriverà a toccare l’8,1% con una variazione annua di -1,2 punti percentuali. Per trovare un dato inferiore bisogna tornare a prima della crisi del 2011, più precisamente al 2009 quando i disoccupati erano il 7,8% del totale.

Le previsioni per il 2023

Nonostante le difficoltà dovute soprattutto agli stravolgimenti geopolitici legati all’invasione dell’Ucraina che hanno destabilizzato il mercato energetico, il 2022 si è quindi rivelato un ottimo anno per l’economia italiana. Secondo le previsioni Istat però lo stesso non si potrà dire per il 2023. Stando all’istituto di statistica, il prodotto interno lordo del nostro Paese rallenterà la sua crescita sensibilmente, attestandosi attorno ad un +0,4%. Un dato decisamente inferiore a quelli recenti, ma che ha un risvolto positivo: nonostante le avversità della congiuntura economica, l’Italia non dovrebbe tornare in recessione. Questo significa soprattutto che il rimbalzo post pandemia è consolidato, e può essere considerato un punto fermo da cui ripartire. 

L’occupazione dovrebbe seguire l’andamento del PIL in un generale rallentamento dell’economia. Manterrà però la stessa tendenza del 2022, cioè un piccolo vantaggio percentuale sulla ricchezza prodotta. Gli occupati nel nostro Paese dovrebbero aumentare dello 0,5% nel 2023, anche se la disoccupazione potrebbe salire dello 0,1% raggiungendo l’8,2% alla fine dei prossimi dodici mesi. Scenari positivi anche sul fronte dell’inflazione, che dovrebbe scendere nel 2023 con il normalizzarsi dei prezzi dell’energia, e sul piano di investimenti pubblici già assicurato dal PNRR. Questo nonostante gli investimenti in generale siano previsti sì in crescita, di circa il 2%, ma molto meno che nel 2022, periodo durante il quale erano aumentati del 10% su base annua. ©

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