venerdì, 26 Aprile 2024

Perché i calciatori vanno in Arabia Saudita?

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Dopo Cristiano Ronaldo lo scorso anno, anche il Pallone d’Oro Karim Benzema e N’golo Kanté hanno accettato di andare a giocare per squadre del campionato saudita. L’Arabia è la nuova meta dei giocatori a fine carriera, cosa sta succedendo?

Calciatori al tramonto

Non è una novità che i calciatori a fine carriera lascino i campionati europei in cambio di ricchi contratti con squadre che militano in leghe meno competitive.

Nella lista delle federazioni più interessate a questo fenomeno spicca la MLS statunitense, che tutt’ora attrae grandi campioni a fine carriera, come testimonia il passaggio di Messi all’Inter Miami.

Per alcuni anni la Cina sembrava destinata a soppiantare gli USA in questo particolare segmento del calcio, ma ora che Pechino ha ridimensionato il proprio campionato, è emersa l’Arabia Saudita.

Il calcio arabo

Il Paese arabo sta cercando di rivoluzionare il proprio sistema calcistico. Lo sport è diventato un punto fermo di Vision 2030, il progetto per lo sviluppo economico saudita.

La Saudi Pro League vuole passare dagli attuali 450 milioni di dollari in ricavi commerciali a 1,8 miliardi proprio entro il 2030.

Parte di queste ambizioni è anche un maggior successo della nazionale, che ha ben figurato ai mondiali in Qatar.

Ronaldo, Benzema e Kanté

Il centro dell’operazione è però attrarre pubblico e sponsor portando grandi campioni a giocare in Arabia Saudita.

Il primo è stato Cristiano Ronaldo, che ha accettato un triennale da 70 milioni a stagione. Lo ha seguito il Pallone d’Oro Karim Benzema, che è diventato il calciatore più pagato al mondo con un biennale da 200 milioni.

Meno prevedibile il trasferimento del più giovane N’Golo Kanté, tra i migliori mediani al mondo solo un paio di stagioni fa, 32 anni, ma reduce da una stagione tormentata dagli infortuni. 100 milioni in due anni per lui. ©

📸 credits: Canva

Attento alle tendenze e profondo conoscitore della stampa estera, è laureato in Storia del giornalismo all’Università degli Studi di Milano. Dinamico, appassionato e osservatore acuto, per il Bollettino si occupa principalmente del mondo dello sport legato a quello finanziario e del settore dei videogiochi, oltre che delle novità del comparto tecnologico e di quello dell’energia.