giovedì, 7 Novembre 2024

Mercato dell’editoria in crescita, ma non mancano i rischi

DiRedazione

5 Novembre 2023
Sommario

Un anno positivo per l’editoria. Il rapporto AIE (Associazione Italiana Editori) mostra numeri abbastanza favorevoli. Ma cosa attendersi dal futuro? I fattori da tenere d’occhio sono l’aumento dei costi della carta  e delle risorse energetiche – che riduce la marginalità delle aziende del settore – e le spinte che fanno sentire i loro effetti sugli acquisti dei consumatori. Nel frattempo, l’Italia si godrà nel 2024 il suo posto da ospite d’onore nella fiera del libro più importante al mondo: quella di Francoforte.

Tutti i numeri

«I 12 mesi che ci separano da Francoforte 2024 saranno decisivi per raccontare al mondo cosa è oggi e cosa vuole diventare domani l’industria editoriale italiana» dice il nuovo Presidente dell’AIE, Innocenzo Cipolletta, eletto lo scorso Settembre. Gli oltre 5mila editori italiani, come si è visto nei dati del Rapporto sullo stato dell’editoria presentati a Francoforte, sono cresciuti negli ultimi vent’anni sia nella loro capacità di rispondere a una domanda in Italia sempre più diversificata e plurale, sia nella loro capacità di proporre i propri autori all’estero. Essere Ospiti d’Onore a Francoforte è il coronamento di questo percorso».

Il mercato dell’editoria italiana

Il mercato dell’editoria italiana nel 2022 vale 3,388 miliardi di euro. In calo dell’1,5% rispetto all’anno precedente ma in crescita di quasi 300 milioni rispetto al 2020. Sono 83.950 le novità pubblicate nel 2022 a stampa, 37.177 gli e-book. «Siamo un settore da 3,4 miliardi l’anno: adesso serve una politica industriale per la cultura. I pilastri: sostegno alla domanda, tutela del diritto d’autore, internazionalizzazione e sostegno all’innovazione». Il mercato degli audiobook (abbonamenti a piattaforme) vale 25 milioni di euro contro i 9 dell’ultimo anno prima della pandemia, il 2019. Ma le vendite di libri cartacei rimangono predominanti (1,67 miliardi nel settore trade nel 2022). L’Italia si posiziona bene anche a livello europeo. Secondo la FEP (Federazione degli Editori Europei) l’Italia è al quarto posto nella classifica dei principali mercati per vendita interna di libri, dopo Germania, Regno Unito e Francia.

Le proposte

Nonostante i numeri positivi, la situazione nel mondo editoriale è tutt’altro che stabile. Proprio per evitare scossoni eccessivi, l’AIE ha elaborato quattro proposte, esposte alla Fiera di Francoforte. «I pilastri di questa politica sono lo stimolo alla domanda, che passa attraverso la promozione della lettura e il sostegno all’acquisto da parte delle famiglie e delle biblioteche. La regolazione dei mercati, che significa la difesa del diritto d’autore, soprattutto nel rapporto tra imprese editoriali e giganti del web. Il sostegno all’innovazione, che per gli editori vuol dire soprattutto infrastrutture digitali, e quello all’internazionalizzazione, che ha nella partecipazione del nostro Paese come Ospite d’Onore alla Fiera di Francoforte nel 2024 un passaggio fondamentale. Questi obiettivi richiedono uno sforzo di collaborazione tra tutti gli attori della filiera e tra gli attori della filiera e le istituzioni, un metodo di lavoro che ha già dato frutti in passato e che vogliamo rinnovare e rafforzare».

Quanto legge l’Italia

Secondo l’indagine condotta da Pepe Research per AIE, nel 2022 sono il 71% i cittadini tra i 15 e i 74 anni che dichiarano di aver letto almeno un libro, di carta o elettronico, oppure ascoltato un audiolibro negli ultimi 12 mesi. Tre punti percentuali in più rispetto al 2019 (68%). In particolare, nel 2022, legge il 90% del campione nella fascia 15-17 anni, l’89% nella fascia 18-24, per poi scendere al 79% tra i 25 e i 34 anni, 78% tra i 35 e i 44 anni, 66% nella fascia 45-54 anni, 59% tra i 55 e i 64 anni per poi risalire al 63% tra i 65 e i 74 anni. Per quanto riguarda il tempo dedicato alla lettura, il 21% dei lettori legge per più di cinque ore la settimana, il 16% tra le 3 e le 5 ore.

I lettori meno accaniti

Passando ai lettori meno accaniti, il 14% legge al massimo tre ore a settimana, il 18% al massimo due, il 13% massimo una, mentre il 18% legge ma non l’ha fatto nell’ultima settimana. I lettori di soli libri a stampa sono il 46% di tutti i lettori (erano il 59% nel 2019). Il 39% utilizza tutti i formati e il 15 % solo e book e audiolibri (erano il 5% nel 2019). La pandemia, in altre parole, ci restituisce un panorama dove la carta rimane centrale, ma meno predominante di un tempo. Allo stesso tempo, la crescita è imputabile a nuovi pubblici che si approcciano alla lettura soprattutto attraverso il digitale e consumano generi e prodotti fuori dai canoni letterari più tradizionali.

Dati post pandemia

È interessante vedere come il post pandemia abbia portato a leggere più libri. Questa sembra infatti aver avuto un effetto benefico nel mondo dell’editoria. Le limitazioni imposte per prevenire la diffusione del Covid-19 e la conseguente riduzione delle occasioni di socializzazione hanno portato a riguadagnare tempo alla lettura come hanno dimostrato anche i dati sulle librerie digitali. «La partecipazione dell’Italia alla Fiera Internazionale del Libro di Francoforte come Ospite d’Onore ci dà l’occasione di raccontare l’Italia e la ricchezza e vitalità della nostra cultura, pagina per pagina, in un vivace dialogo con gli amici tedeschi, aperto e rivolto al futuro. L’elevato numero di case editrici partecipanti all’edizione 2023 riflette il grande desiderio che c’è in Italia e in Germania di approfondire sempre di più i legami e la conoscenza reciproca». © 

📸 Credits: Unsplash

Tratto dal giornale del 1 novembre. Se vuoi leggerlo, abbonati!