martedì, 30 Aprile 2024

Arte digitale e NFT: investire in innovazione e creatività

DiAndrea Porcelli

15 Aprile 2024
NFT

Nasce l’opportunità, senza precedenti, di raggiungere nuovi pubblici e di monetizzare il proprio lavoro

Gli NFT conquistano l’arte contemporeanea. «Questa integrazione non solo espande i confini di ciò che può essere l’arte, ma apre anche nuove vie per l’espressione creativa e l’interazione con il pubblico», dice  Matteo Mauro, artista Crypto.

L’espressione dei Non Fungible Token offre agli artisti l’opportunità di raggiungere nuovi pubblici e di monetizzare il proprio lavoro in modi innovativi e senza precedenti. Questo ha avviato nuove soluzioni sia per gli artisti emergenti sia per quelli già affermati, consentendo loro di esplorare nuove forme espressive e di connettersi globalmente attraverso piattaforme online specializzate.

Essenzialmente, un NFT è un asset che rappresenta un oggetto del mondo reale o una creazione digitale. Uno dei tratti distintivi degli NFT è la loro natura non fungibile, il che significa che ogni token è unico e non può essere sostituito con un altro asset dello stesso valore, a differenza delle criptovalute tradizionali.

La loro popolarità ha raggiunto livelli senza precedenti, spingendo artisti, collezionisti e investitori a esplorare le opportunità e i rischi di questo nuovo mercato. Questi spazi digitali offrono agli utenti la possibilità di acquistare, vendere e scambiare terreni virtuali, avatar personalizzati e altri asset digitali, alimentando un Mercato in rapida crescita.

Il crescente interesse in questa nuova sfera economica ha anche portato a una ridefinizione dei concetti tradizionali di proprietà e scambio nel settore. Con l’avvento delle criptoarte, il concetto stesso di possessività artistica ha subito una metamorfosi. Ora, i collezionisti non sono più limitati dalla necessità di possedere fisicamente un’opera d’arte. L’acquisizione di un NFT non solo conferisce la titolarità dell’opera, ma stabilisce anche una sorta di legame unico con essa, sottolineato dall’immancabile tracciabilità garantita dalla tecnologia blockchain.

Tuttavia, la crescita esplosiva di tale novità, fa sorgere preoccupazioni legate alla stabilità e alla sostenibilità del Mercato. La storia ci insegna che le bolle speculative possono esplodere, portando conseguenze devastanti per gli investitori e per l’intero settore. Mentre ci troviamo di fronte a un nuovo capitolo nell’evoluzione dell’arte e della tecnologia, è importante valutare attentamente le opportunità e i rischi associati a questa nuova frontiera digitale.

Un’altra innovazione nel settore artistico è rappresentata dall’arte generativa, un movimento che, sebbene sia stato storicizzato solo di recente, ha le sue radici negli anni ’50. In questo contesto, umano e macchina collaborano in sinergia, assumendo entrambi ruoli sia di autore sia di strumento nell’atto creativo.

Ma di che cosa stiamo parlando esattamente? L’arte generativa si caratterizza per la sua fluidità e la sua capacità di creare nuove forme artistiche, dando vita a un continuo processo di rinnovamento e sperimentazione. Questo approccio originale permette di esplorare nuovi linguaggi e tecniche di espressione, spingendo i confini della creatività e dell’interazione tra uomo e tecnologia. Nell’ambito dell’arte generativa, si pone un’enfasi particolare sull’estetica computazionale, che si traduce nella creazione di opere d’arte che non solo riflettono il mondo circostante, ma che sono anche influenzate e plasmate dai processi algoritmici e computazionali.

Il legame tra NFT e arte generativa è intrinseco e affascinante, poiché entrambi rappresentano l’evoluzione dell’arte nel contesto digitale e tecnologico. Mentre gli NFT forniscono un meccanismo per garantire la proprietà e l’autenticità delle creazioni digitali, l’arte generativa utilizza algoritmi e processi computazionali per creare composizioni che si rinnovano e si rigenerano continuamente.

In questo contesto, gli NFT diventano il veicolo ideale per trasformare le opere d’arte generative in asset digitali unici e certificati. L’unicità e l’immutabilità garantite dalla tecnologia blockchain si combinano con la natura fluida e dinamica dell’arte generativa, creando un connubio affascinante tra tradizione e innovazione, autenticità e creatività in continuo movimento.

Uno degli artisti che ha saputo cogliere appieno il potenziale degli NFT e dell’arte generativa è Matteo Mauro. Nato a Catania, in Sicilia, il 10 febbraio 1992, Mauro ha costruito una carriera tra Londra e Milano, due centri cruciali nell’ambito dell’arte contemporanea e dell’innovazione tecnologica. Laureato al University College di Londra, ha lavorato con i designer Isaie Bloch e Ron Arad.

Si distingue per l’utilizzo di tecniche contemporanee di rappresentazione che rivisitano e reinventano le tradizionali metodologie di incisione e scultura. Ha conquistato numerosi premi internazionali, tra cui il Master of Art 2018 e il Premio Internazionale Van Gogh, conferitogli da Roy Dalì, figlio del pittore Salvador Dalì.

Nel 2021, ha fatto il suo ingresso nel mercato degli NFT, diventando il primo artista a offrire la tokenizzazione blockchain retrospettiva per le proprie opere fisiche. Le sue opere sono esposte tra cui la Royal Academy of Arts, il MACS, la Triennale di Milano e molti altri prestigiosi musei internazionali.

Come è stata la sua transizione dall’utilizzo delle tecniche tradizionali di rappresentazione a quello della tecnologia come strumento di espressione artistica?

«Sono stato guidato dalla fascinazione per la fusione tra metodologie artistiche storiche e strumenti digitali contemporanei. Il mio lavoro incarna questa fusione, esplorando materiali e pratiche che combinano l’antico e il nuovo, attraverso la scultura d’arte digitale e i processi generativi. In realtà penso che l’evoluzione tecnologica e culturale corrisponda esattamente all’evoluzione dell’arte e la sua progressione naturale, sempre alla ricerca di nuove possibilità».

Quali sfide ha incontrato nel combinare arte e tecnologia nel suo lavoro, e come le ha superate?

«Il mio approccio è stato iterativo, imparando facendo e abbracciando l’imprevedibilità di nuovi strumenti. Pieno di fallimento ed errori, non essendo poi io un grande tecnico. Ho sempre imparato provando a correggere, piuttosto che applicando delle formule. Lo sviluppo del mio stile, in particolare nella serie Micromegalic Inscriptions, rappresenta il superamento di queste sfide. Questa serie non solo mostra il mio uso integrato della tecnologia, ma evidenzia anche il mio impegno a creare arte che risuoni a livelli estetici e concettuali.

L’innovazione tecnologica assumerà sempre più un ruolo fondamentale nell’arte…

«Il mio lavoro nello spazio NFT sottolinea l’impegno a esplorare come la tecnologia possa ridefinire l’arte, dal metodo di creazione a quello di fruizione, fino a quello di collezionismo».

Come integra elementi tradizionali con nuove tecnologie nel suo lavoro?

«Utilizzando strumenti digitali come la modellazione low-poly o lo scanning 3D insieme a tecniche di scultura consolidate nel tempo, creo opere d’arte che si collocano all’intersezione tra passato e futuro. Sono molto affascinato anche nella creazione di codici e macchine capaci di elaborare i miei ordini in pittura».

Quali sono state le sue fonti d’ispirazione?

«L’ispirazione per il mio lavoro proviene da una miriade di fonti, dalla mia formazione architettonica e della storia dell’arte, alla diversa arte e cultura che ho sperimentato nel mondo. I musei e le gallerie, sia i principali che quelli più oscuri, hanno giocato un ruolo significativo nel modellare la mia sensibilità artistica».

Cosa consiglia agli artisti emergenti che desiderano esplorare il mondo degli NFT e dell’arte digitale?

«Sottolineo l’importanza di interagire con le comunità e le piattaforme crypto-digitali. I social media, in particolare X, sono stati fondamentali nella mia capacità di connettermi con un pubblico globale e stabilire una presenza distintiva nel mondo dell’arte. Incoraggio gli artisti a sfruttare queste piattaforme non solo per la visibilità, ma anche per le ricche opportunità di apprendimento che presentano».

  Quali sono i suoi progetti?

«Ho collaborato con il grande marchio di moda G|Fashion che sposa i principi del mondo dell’arte e delle certificazioni NFT. Questa espansione si allinea con la continua ricerca di spingere i confini dell’arte e della tecnologia. Questa partnership non riguarda solo la vendita; ma a creare un’esperienza immersiva che fonde il mondo tattile della moda con il regno etereo dell’arte. Presenterà sia fotografie sia sculture intricate, ogni pezzo risuonerà con lo stile distintivo e la nostra filosofia artistica sia generativa che scultorea, fisica ma anche crittografata».

Teme che l’Intelligenza Artificiale assuma troppo controllo anche nel mondo dell’arte? «Vediamo la sua integrazione con ottimismo. Il focus rimane su come la tecnologia possa potenziare la creatività umana piuttosto che soppiantarla. Crediamo nel potere della tecnologia di arricchire il processo artistico, permettendo di esplorare nuovi regni di espressione mantenendo il tocco umano essenziale al cuore di ogni grande arte».©

Ho sempre avuto questa passione: imparare cose nuove e poi distribuirle tramite notizie agli altri. Proprio questa passione mi ha portato al mondo del web3, finanza digitalizzata e crypto. Mi occupo di mostrare una realtà ancora poco conosciuta in Italia, ma con un gran potenziale davanti.