L’occupazione italiana viaggia a gonfie vele, con un tasso di disoccupazione ai minimi storici e in miglioramento anche tra i giovani (20%, in discesa di 2,3 punti), secondo gli ultimi dati ISTAT. Sono in arrivo però incentivi fiscali alle assunzioni, per facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro di giovani, donne e lavoratori del Sud. È quanto prevede il decreto Coesione, pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 8 maggio. Ma servono davvero ulteriori bonus e sgravi fiscali per convincere gli imprenditori ad assumere?
Un fondo da spendere
Il provvedimento ha lo scopo, si legge sul sito del ministero del Lavoro, «di ridurre attraverso l’occupazione i divari territoriali» come stabilisce il PNRR. Ci sono 2,8 miliardi di euro da spendere. In parte a valere sul Programma nazionale giovani, donne e lavoro 2021-2027, e in parte provenienti dalle risorse della Misura 5 del PNRR dedicate alle politiche attive collegate al Programma GOL. Soldi che però non andranno direttamente nelle tasche dei lavoratori, ma si tradurranno in sconti per i datori di lavoro che assumono.
Bonus giovani, donne e Zes
Sono di tre tipi le decontribuzioni previste. La prima è per gli imprenditori che dal 1° settembre al 31 dicembre 2025 assumeranno a tempo indeterminato under 35. Per loro c’è un esonero del 100% dai contributi previdenziali per un massimo di 500 euro al mese per due anni. Stesse condizioni per l’assunzione di donne, per cui l’importo sale a 650 euro mensili, purché si tratti di disoccupate o residenti nel Mezzogiorno. Per la zona economia speciale del Mezzogiorno, ZES, è previsto uno sgravio generico per chi assume under 35, disoccupati da 24 mesi, o presso sedi produttive presenti al Sud.
I contributi per l’autoimpiego
Soldi in tasca veri e propri per i lavoratori ci saranno nel caso di iniziative imprenditoriali. Chi avvia un’impresa potrà ricevere 500 euro al mese fino a dicembre 2028, ma la condizione è che a farlo siano disoccupati sotto i 35 anni e che il settore sia strategico, come lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica. Anche per questi progetti è previsto l’esonero dal versamento del 100% dei complessivi contributi previdenziali in caso di assunzioni di dipendenti.
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