sabato, 5 Ottobre 2024

Sapevi che l’Italia non è mai andata in default?

Sommario

L’Italia è uno dei pochi Paesi che non sono mai andati in default. Ma cosa significa questo e a cosa è dovuto?

Quando falliscono i Paesi

Uno Stato fallisce quando non riesce a ripagare i propri debiti, proprio come una società o un individuo. Quando questo succede, normalmente comporta l’azzeramento di tutti o una parte dei crediti detenuti sotto forma di prestiti bancari, titoli di stato o altre forme.

Proprio per questa ragione, a differenza di un fallimento aziendale, il default di un Paese è un fatto molto più grave. Per fare un paragone, Enel, la compagnia con il Market Cap più alta in Italia, è valutata a oltre 70 miliardi di euro, ma l’ammontare del debito pubblico del Paese supera i 2.900 miliardi.

Gli eventi creditizi

Per questa ragione, è relativamente raro che un Paese dichiari la bancarotta totale e più spesso si parla di default o eventi creditizi, cioè insolvenze che possono essere relative a quantità di debito molto variabili. Ma se il default azzera o riduce i debiti, perché non ci conviene dichiararlo?

Quando un Paese dichiara fallimento, spaventa gli investitori, che ci penseranno due volte prima di tornare a comprare i suoi titoli di Stato. La scarsa domanda costringe così ad aumentare gli interessi sul debito, che pesano maggiormente sui contribuenti e rischiano di alimentare un circolo vizioso di default continui. Questa è la storia di alcuni Paesi, come l’Argentina, che dalla sua indipendenza nel 1816 è andata in default ben 9 volte, di cui 3 dal 2000 a oggi. Al contrario, non è un caso se nei Paesi economicamente più avanzati, eventi simili sono praticamente inediti.

E l’Italia?

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il nostro Paese è uno dei più virtuosi. Dall’Unità a oggi non è mai andato in default, mentre nello stesso periodo Paesi come Spagna, Germania o perfino Regno Unito registrano diversi eventi creditizi.

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📸 Credits: Canva.com

Da sempre appassionato di temi finanziari, per Il Bollettino mi occupo principalmente del settore bancario e di esteri. Curo una rubrica video settimanale in cui tratto temi finanziari in formato "pop".