sabato, 17 Maggio 2025

Bolletta della luce, quanto è rincarata

DiIlaria Mariotti

16 Maggio 2025
Sommario

La bolletta della luce è aumentata? Sì, almeno per gli utenti che hanno scelto il mercato libero. L’addebito è risultato maggiore di 432 euro annui per chi ha sottoscritto un contratto a prezzo variabile. Per chi ha invece optato per il fisso il costo è salito in media di 405 euro (i calcoli sono di Assium, associazione degli utility manager). Qual è il motivo dei rincari? Sono 1.230.974 le famiglie che a luglio 2024 hanno abbandonato i regimi gestiti da Arera per migrare al mercato libero dell’energia. Un’alternativa che però, secondo Assium, non è risultata conveniente, portando al contrario a un esborso maggiore di circa l’80%.

L’aumento del PUN

L’altro motivo per cui si spende sempre di più per l’elettricità è che nel frattempo il prezzo Unico Nazionale (PUN) per l’energia elettrica è risultato in aumento del 44% a gennaio 2025 rispetto a gennaio 2024. E del 72% a febbraio 2025 rispetto a febbraio 2024. Anche se va considerato che in bolletta ci sono per di più costi fissi da sostenere.

La composizione della bolletta

La materia energia pesa per il 65% del totale per l’energia elettrica con tariffa variabile, che include il prezzo al kWh o al m3, ma anche un costo fisso di commercializzazione. Ci sono poi i costi di trasporto e di gestione del contatore (15%). E infine imposte e oneri di sistema (21% tra IVA e altre imposte statali).

Costo fisso o variabile

Conviene orientarsi sulle tariffe fisse, secondo Altroconsumo. L’associazione sostiene che stiano diventando di nuovo competitive soprattutto per le famiglie con consumi elevati. In particolare il consiglio è di optare per il prezzo fisso per chi consuma più di 1.200 metri cubi di gas l’anno o supera i 2.500 kWh di elettricità. È il caso ad esempio dei nuclei familiari con riscaldamento autonomo in zone fredde. Al contrario, per consumi inferiori, le offerte a prezzo variabile possono risultare più vantaggiose. Per le offerte del mercato libero, i fornitori sono obbligati a comunicare eventuali variazioni almeno 90 giorni prima. È bene quindi prestare sempre attenzione alle comunicazioni ricevute.

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📸 Credits: Canva   

Giornalista professionista, classe 1981, di Roma. Fin da piccola con la passione per il giornalismo, dopo la laurea in Giurisprudenza e qualche esperienza all’estero ho cominciato a scrivere. All’inizio di cinema e spettacoli, poi di temi economici, legati in particolare al mondo del lavoro. Settore di cui mi occupo principalmente per Il Bollettino.