L’Italia e l’Europa si affacciano sullo scenario di un nuovo ordine globale, cercando di mantenere intatta la propria rilevanza economica e geopolitica. «Siamo di fronte a una crisi profonda degli equilibri che hanno sorretto l’economia globale negli ultimi decenni» ha detto Fabio Panetta, Governatore della Banca d’Italia, nel corso della presentazione della Relazione annuale sul 2024 dell’istituto.
Nuovi equilibri
«Le politiche dell’amministrazione statunitense ne rappresentano il principale fattore scatenante, ma si inseriscono in un contesto già in rapida trasformazione». Nell’immediato, gli annunci di sanzioni a più riprese presentati e ritirati nelle ultime settimane hanno prodotto incertezza sui Mercati e indebolito il dollaro, facendo traballare il sistema di transazioni internazionali fondato sulla valuta americana.
Più a lungo termine, l’atteggiamento aggressivo degli Stati Uniti, ma anche le tensioni geopolitiche internazionali dell’ultimo periodo, minacciano la globalizzazione. I dazi annunciati finora potrebbero contrarre del 5% il commercio globale, riconfigurando intere filiere e incidendo negativamente sul PIL di numerose aree.
Le sfide del digitale
Al tempo stesso, l’avvento di digitalizzazione e intelligenza artificiale produce nuove opportunità per aumentare la produttività, ma impone massicci investimenti per restare al passo. Al tempo stesso, richiede un’attenzione particolare nell’attuazione della transizione, per evitare che queste novità allarghino le iniquità e le disparità sociali nei Paesi avanzati.
Lo scenario europeo
L’Europa si trova alla confluenza di queste tendenze: la più aperta delle grandi economie, è la più esposta alla fine della globalizzazione. Al tempo stesso, sconta da decenni un divario di produttività nei confronti degli USA che tende sempre di più ad allargarsi.
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