domenica, 10 Novembre 2024

BLOCKCHAIN, le applicazioni all’insurtech. «Chiunque potrà creare prodotti assicurativi»

Il futuro passa per la Blockchain. Questa tecnologia, protagonista della rivoluzione digitale in corso, si basa su un registro informatico condiviso e immutabile, che permette di gestire e aggiornare dati e informazioni senza bisogno di input esterni. Le implicazioni sono notevoli non solo per la finanza, come per le criptovalute, ma anche in ambito assicurativo. «Grazie alla Blockchain, chiunque potrebbe creare un prodotto assicurativo e vederlo utilizzato senza bisogno di un garante umano. Creare prodotti e strumenti assicurativi diventerà molto più semplice», sostiene Francesco Bruschi, ricercatore a capo del Blockchain Distributed Ledger Observatory del Politecnico di Milano.

Quali sono le principali applicazioni della tecnologia Blockchain in campo assicurativo?

«Le applicazioni sono numerose e importanti: uno degli esperimenti secondo me più rilevanti è lo sviluppo di prodotti assicurativi basati su smart contracts. Gli smart contracts sono delle applicazioni che vengono eseguite su una Blockchain e di conseguenza presentano un codice pubblico e visibile da tutti, per cui chiunque interagisca con questa applicazione è sicuro che sarà eseguita proprio nei termini richiesti. Un’aerea in cui, per esempio, sono stati sperimentati è l’assicurazione per il ritardo dei voli aerei. Si è creato del codice che regola questo tipo di prodotto, rimborsando gli utenti in caso di ritardo dei voli. La cosa interessante è che l’utente otteneva la garanzia sul prodotto direttamente dal codice, per cui in pratica non si passava da una compagnia assicurativa, né era necessario affidarsi agli sviluppatori. Quello che l’esperimento dimostra è che la Blockchain consente di creare forme di automazione intrinsecamente credibili, che garantiscano i clienti senza bisogno di interventi esterni».

La Blockchain porta un’apertura maggiore del mercato: è una minaccia o una potenzialità per gli attori già sul mercato?

«Io credo sia innanzitutto una grande opportunità. La sua particolarità è quella che, rispetto ad altre tecnologie i cui vantaggi sono facilmente percepibili, qui la questione è più sottile e i privilegi che si possono ricavare richiedono cambi di paradigma. Per questo è richiesto uno sforzo importante di ridefinizione del proprio ruolo, per gli attori già presenti. Se invece non si mettono in gioco in questo senso, inevitabilmente la Blockchain diventerà una minaccia per loro».

Ma è già tempo per le imprese assicurative di passare  a Blockchain?

«Secondo me ci sono già delle possibilità concrete e delle applicazioni interessanti. I meccanismi vanno dalle forme di identità digitale che è possibile abilitare mediante Blockchain alla semplificazione dei processi per presentare la documentazione, alla creazione di sistemi di incentivazione che allineino gli attori verso comportamenti virtuosi. Vi sono anche implicazioni notevoli legate all’internet of things, che presentano notevoli potenzialità per le assicurazioni. Insomma, a mio parere il mercato è decisamente maturo e il momento è ottimo per le iniziative in questo ambito».

Da sempre appassionato di temi finanziari, per Il Bollettino mi occupo principalmente del settore bancario e di esteri. Curo una rubrica video settimanale in cui tratto temi finanziari in formato "pop".