giovedì, 25 Aprile 2024

STMICROELECTRONICS: SLANCIO IN BORSA SORRETTO DAL NUOVO STABILIMENTO E DALL’ACCORDO CON POLIMI

L’Italia fa un passo in più nella corsa ai microchip grazie all’azienda italo-francese STMicroelectronics, che annuncia l’apertura di uno stabilimento di importanza strategica, firma un accordo con il Politecnico di Milano e si conferma uno dei titoli più interessanti di Piazza Affari. In borsa il gruppo procede in salita, in una corsa che continua abbastanza speditamente dal 2016. In tempi recenti ha raggiunto il suo apice nel febbraio di quest’anno, con 35,30 euro ad azione. A marzo e maggio due flessioni importanti (intorno ai 28,50 euro) avevano rallentato lo slancio ma gli annunci congiunti dell’accordo con il Polimi e del nuovo stabilimento paiono regalare nuova linfa: le performance degli ultimi giorni (dirette verso i 32 euro) somigliano a quelle, ottime, di aprile. 

Il gruppo nato nel 1987 e da allora specializzato in componenti elettronici a semiconduttore, ha presentato un investimento da 2 miliardi di dollari che porterà alla creazione, nello stabilimento già presente ad Agrate Brianza, di una camera bianca ultra tecnologica che produrrà wafer in silicio per 300 millimetri di diametro e che si preannuncia come uno dei più hi-tech di tutta la penisola. L’inaugurazione è già avvenuta ma lo stabilimento è ancora in fase di ultimazione. Il progetto era già stato annunciato nel 2018 e va ad aggiungersi gli altri due distaccamenti con camera bianca presenti in Italia, a Cornaredo, in provincia di Milano, e a Catania (per quest’ultimo il PNRR Draghi prevede lo stanziamento di 340 milioni di fondi pubblici). L’impianto monzese si chiamerà R3, occuperà circa 65mila metri quadrati e ben 15.100 di questi costituiranno la clean room. I primi wafer arriveranno nel terzo trimestre dell’anno prossimo e si prevede un ritmo di produzione di 8mila schede a settimana, che porterà alla creazione di un numero compreso tra 500 e 700 nuovi posti di lavoro altamente qualificati. Il 14 giugno, durante l’annuncio del nuovo distaccamento, non mancava nemmeno il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti

Le novità non sono finite qui per il colosso italo francese, che vanta 11mila dipendenti per 10 miliardi di fatturato. Alla presenza dello stesso ministro è stato firmato un accordo di collaborazione quinquennale tra l’azienda e il Politecnico di Milano, per un innovativo centro di ricerca sui sensori avanzati. «Nasce – riporta il comunicato – per dare a professori, ricercatori e PhD un’opportunità unica in Italia, ovvero tutti i mezzi per concepire, disegnare e sviluppare la tecnologia MEMS (Micro-Electro-Mechanical System) e per far nascere nuovi prodotti». Grazie all’accordo il Politecnico potrà presentare ulteriori borse di dottorato e posizioni per professori e ricercatori e aggiornare alcune importanti infrastrutture. L’azienda aggira dunque con agilità la crisi dell’intero settore dei microchip, non lasciandosi intimidire da un rallentamento che sta portando a stop produttivi in una grande quantità di industrie, su tutte quelle dell’auto. «Orgoglioso – ha dichiarato il ministro Giorgetti – di ricevere qualche telefonata di qualche grande potenza che ci chiede di incentivare il più possibile la produzione dei semiconduttori perché il mercato mondiale ne è improvvisamente privo e non si riesce a soddisfarne la domanda. Non capita spesso».