giovedì, 25 Aprile 2024

CYBERSECURITY: IN BORSA BENE TINEXTA E CYBEROO, MA POCHE LE START UP

L’evoluzione in Borsa della cybersecurity è oggetto di discussione animata da diversi mesi. Da un lato ci sono analisti che prevedono l’inevitabile esplosione del settore, da un altro chi raccomanda attenzione: un panorama giovane, che nasconde i rischi di mosse premature, in Italia poco consolidato. Un campo, quello della sicurezza digitale, zeppo di realtà frastagliate che vive nella tendenza di creare una serie di consolidamenti tra aziende in un moto di accorpamenti pressoché continuo. Molti tra i nomi già presenti sui mercati sono grandi gruppi, come Leonardo, che guardano al business cybersecurity come un “distaccamento” interno. Sono ancora relativamente poche le aziende che fanno della cybersecurity il loro core business e la maggior parte sono medio piccole. Tra queste realtà italiane, alcune a Piazza Affari spiccano già e hanno iniziato a imporsi con slancio a partire dall’ottobre 2020. Innegabile colosso è divenuto il gruppo Tinexta, che ha proceduto alla fine di quell’anno a una tripla acquisizione per creare un polo nazionale di riferimento in ambito sicurezza cibernetica, accorpando l’emiliana Yoroi e le due milanesi Swanscan e Corvallis. Il gruppo si aggira attualmente tra i 32 e 33 euro ad azione. Realtà più piccole viaggiano in Borsa comunque su cifre ragguardevoli. Il valore di Cyberoo, sempre emiliana, è aumentato del 60% in un anno partendo da 4 euro ad azione. Alla fine del 2020 è schizzato ai 6,6, oggi rimane stabile a 6 euro. Mentre si riprende con successo da una contrazione avvenuta per tutto il mese di maggio, l’azienda guarda ora all’internazionalizzazione. Parabola simile e anche migliore per Cy4Gate, romana, ben stabile sui 9 euro ad azione.

Spiccano poi aziende non ancora approdate in Borsa ma già sulla bocca degli esperti da anni. Per esempio la fiorentina 7Layers, acquisita lo scorso ottobre per il 70% da Fastweb proprio per rafforzare l’offerta di cybersecurity. Come consueto per tutti i settori digitali, non manca un fiorire di startup a livello globale. Poche, però, in Italia: su 254 startup nate nel mondo negli ultimi 5 anni in tema cybersecurity, dal nostro Paese ne provengono solo 5.