venerdì, 29 Marzo 2024

STARTUP, RUSSO (To Be S.r.l.): «PROCEDURE LENTE E COSTOSE»

In fondo, non sono i notai il vero problema delle startup in Italia. La recente decisione del governo di riconfermare l’esclusiva per la costituzione di nuove Srl, comprese quelle online, ai notai, ha scatenato violente reazioni da chi sperava in un’apertura delle autorizzazioni alle Camere di commercio. Adesso, della costituzione delle nuove imprese online si occuperà una piattaforma digitale che dovrà essere controllata dal Consiglio nazionale del notariato. Eppure, nonostante il clamore, non si tratta che di un sintomo dei più gravi problemi di fondo che riscontra chi in Italia vuole dar vita a una startup innovativa. «Il nostro Paese purtroppo è spesso un fanalino di coda quando si parla di velocità ed efficienza della burocrazia» ci ricorda Francesco Paolo Russo, CEO e fondatore di To Be Srl e direttore generale dell’Associazione Nazionale Giovani Innovatori. La lentezza delle procedure e le difficoltà nel portarle a termine, come anche la poca chiarezza sembrano essere fenomeni endemici nel nostro sistema Paese, e risultano essere un ostacolo per chi voglia fare innovazione navigando in un mercato europeo e internazionale sempre più efficiente. «Di recente si è tenuto a Lisbona il web summit, uno degli eventi più importanti al mondo quando si parla di innovazione, in cui è stata presentata la costituzione di un’alleanza strategica, lo EU Startup Mission Standard, che l’Italia ha sottoscritto e che promuove la diffusione delle migliori pratiche in fatto di innovazione» continua Russo. L’impegno formale non è però al momento confermato dal dato oggettivo: «l’Italia – dice – è ancora all’ultimo posto per costi di costituzione di una Startup, oltre che per i giorni necessari all’operazione». Cruciale, dunque, sfruttare le possibilità di miglioramento forniteci da Next Generation EU e ripresa post-pandemica. «Ci si augura che con gli investimenti del PNRR si riesca a sburocratizzare e velocizzare, a partire dalle pratiche che il cittadino è chiamato a svolgere quotidianamente. Una buona notizia, per esempio, è quella del primo certificato digitale rilasciato proprio in questi giorni dall’anagrafe. L’ideale sarebbe riuscire a digitalizzare tutto quanto con lo stesso tipo di efficienza. D’altro canto, c’è bisogno sicuramente di un lavoro più complesso di comunicazione e dialogo tra le varie istituzioni. Nella sburocratizzazione che si farà devono essere chiari i ruoli e i compiti delle parti in causa». Quanto alla questione notai, «sembra essere un paradosso: si sta cercando di digitalizzare un’operazione, ma alla fine bisogna comunque passare per una figura come quella del notaio, anche se attraverso una piattaforma». Eppure, «la figura del notaio può anche andar bene nella funzione di validare le operazioni, purché la piattaforma che devono fare venga alla luce in tempi brevi e riesca a rendere altrettanto brevi i tempi per concludere le operazioni». «Insomma, – conclude – qualche dubbio c’è. Vedremo però come si muoverà il Consiglio notarile, se la proposta sarà all’altezza e saranno contenuti i costi».

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Marco Battistone

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Studente, da sempre appassionato di temi finanziari, approdo a Il Bollettino all’inizio del 2021. Attualmente mi occupo di banche ed esteri, nonché di una rubrica video settimanale in cui tratto temi finanziari in formato "pop".