giovedì, 28 Marzo 2024

Il mercato delle due ruote guarda ad un futuro più green e conferma il suo andamento positivo.  Si registra un incremento complessivo del 16% a novembre 2021 rispetto allo stesso mese del 2019 – dati Ancma (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori). Ciclomotori, scooter e moto, nei primi 11 mesi dell’anno appena concluso, segnano un aumento complessivo del 22,2%, pari a 280.248 mezzi targati: nel dettaglio sono stati immessi sul mercato 17.675 ciclomotori e 147.131 scooter.

Resta ancora notevole la crescita delle moto (+28,1%), che immatricolano 115.442 veicoli. «Le due ruote a motore sono indispensabili per la mobilità. Non siamo mai stati un problema, ma parte della soluzione», spiega Giovanni Copioli, Presidente della Federazione Motociclistica Italiana. «Anche chi non è un appassionato ricorre per necessità all’acquisto di un mezzo per muoversi in modo più rapido. È un dato reale da lungo tempo».

Come ha vissuto il vostro settore la pandemia?

«Non c’è dubbio che l’emergenza sanitaria che ha coinvolto l’intero pianeta ha segnato le nostre attività. Noi della FMI abbiamo reagito con prontezza, cercando di salvaguardare le nostre attività sportive e amatoriali. Lo abbiamo fatto rivoluzionando i nostri calendari e offrendo, in modo preciso e puntuale, le linee guida di comportamento in pieno accordo con le disposizioni del Governo. Poi insieme al Consiglio Federale, abbiamo messo in campo importanti risorse economiche a favore delle manifestazioni, dei Moto Club e dei nostri licenziati. Un investimento iniziale di circa due milioni di euro nel 2020 poi successivamente ancora incentivato con il bonus licenza agonistica a favore dei nostri Under 17 e per le donne. Per i dati economici del mercato faccio riferimento ai dati ufficiali di ANCMA che parlano di un – 5,5% sul totale del 2020. Un segno negativo ma certamente non così drammatico come ci si poteva aspettare».

Quali sono le categorie di moto più apprezzate dagli italiani e in che percentuale viene scelto un tipo piuttosto che un altro?

«Ci sono gli appassionati di moto e i motociclisti per necessità. Nel primo caso posso dire che il mercato italiano oltre a essere uno dei più importanti a livello internazionale e anche molto variegato. Sono tante le categorie: maxi enduro, Custom, fuoristrada, sportive. Da gennaio a ottobre 2021, sempre secondo dati ANCMA, le tipologie di moto più vendute sono state le Naked, i mezzi da Enduro e Turismo».

Nuove immatricolazioni: facciamo un confronto tra il 2020 e il 2021?

«Un confronto più opportuno è con il 2019, anno pre pandemia. I numeri dell’ANCMA dicono che nel 2021, rispetto allo stesso periodo di due anni fa, il mercato è cresciuto del 14,8%».

Il settore dell’elettrico che ha registrato una crescita del 297,3%, anche se il progressivo annuo è negativo: -10,1% rispetto al 2020 per via della fine degli ecoincentivi?

«Rispetto allo stesso periodo del 2019, ribadisco anno maggiormente significativo rispetto al 2020, si registra in realtà un complessivo aumento del mercato addirittura del 140,5%. Altro dato incoraggiante che viene confermato anche dai nostri numeri di adesioni sia come Moto Club, che come tesserati e licenziati. Aggiungerei che in numerose delle nostre gare nazionali abbiamo registrato un incremento record di partecipazione».

Rivoluzione green: si punterà solo sull’elettrico o si pensa anche agli ibridi?

«Con il Governo e le Istituzioni abbiamo un costante e proficuo dialogo per difendere tutto il settore e non solo i nostri tesserati. Credo che la transizione sarà comunque molto graduale e che prima di avere una rete davvero efficace e presente sul territorio per i veicoli elettrici ci sono istanze e modifiche al Codice della Strada che sarebbero più urgenti, come la sicurezza di guardrail e la manutenzione delle nostre strade, che sono causa di tanti incidenti». Si investe sempre di più in sostenibilità: come si possono adeguare le grandi case produttrici di moto? «Si guarda all’elettrico per la mobilità urbana e di breve raggio. Resta però ben presente anche la moto classica, quella che suscita emozione e passione. A questo proposito segnalo il fiorente mercato dell’Epoca che vede iscritte al nostro Registro Storico oltre 270.000 moto che rappresentano un prezioso patrimonio storico e culturale».

Che bilancio può fare delle ultime campagne di vendita e che progetti avete in mente?

«Come da 110 anni a questa parte, ci occupiamo della campagna di Tesseramento per i Moto club (1760 su tutto il territorio nazionale) e dei nostri tesserati (circa 117.000) cercando di offrire oltre a un senso di appartenenza e di identità, un pacchetto vantaggioso come i recenti accordi assicurativi sia per le moto storiche sia per quelle moderne. A fine novembre abbiamo partecipato all’EICMA, uno dei saloni della moto più importanti al mondo mentre l’11 dicembre si terrà a Riccione l’evento celebrativo dei 110 anni FMI». I soldi stanziati dallo Stato per aiutare il vostro settore basteranno per agevolare la ripartenza? «Per noi la ripartenza è già in atto e i segnali fino a oggi sono stati molto incoraggianti. Siamo stati i primi, nel maggio 2020, a riaprire un circuito con le nuove norme sanitarie. Eravamo a Misano in una sessione di test per alcuni piloti di interesse nazionale; a luglio poi è ricominciato il Campionato Italiano Velocità. Ancora, nel 2020 abbiamo concluso tutti i nostri Campionati nazionali e abbiamo ospitato in Italia numerose gare mondiali che altrove non trovavano spazio. Siamo stati i primi anche ad aprire a gare mondiali con presenza di un pubblico contingentato. Gli aiuti e il costante lavoro con il Governo sono stati e sono ancora oggi fondamentali. Il motociclismo, sportivo o turistico che sia, ha sempre un impatto economico molto vantaggioso sul territorio».

Quali sono i settori che ne necessitano di più e su cui si deve puntare?

«La nostra Federazione è parte del CONI (il Presidente Copioli è stato eletto recentemente nella Giunta Nazionale, ndr) ma è autofinanziata per l’80% del suo budget annuale. È una famiglia composta da tante e varie discipline. Cercheremo, come sempre, di investire in modo uniforme con particolare attenzione rivolta ai giovani, che rappresentano il nostro futuro».                                                    ©