giovedì, 5 Dicembre 2024

Dai trasporti al pane: com’è cambiata la nostra vita in 20 anni di euro

Sommario

Andare a cena fuori costa quasi il 76% in più e in bolletta i rincari arrivano a toccare il 360%. In compenso, per comprare una lavatrice spediamo il 30% in meno così come per alcuni prodotti alimentari. A 24 anni dallo storico Regolamento del Consiglio europeo relativo all’introduzione della moneta unica (datato 3 maggio 1998) è tempo di fare i conti, con un po’ di nostalgia.

Da quel testo iniziammo a capire quali sarebbero state le modalità e i tempi di adozione dell’euro, che andava a sostituire le valute nazionali degli Stati partecipanti che allora erano Belgio, Germania, Spagna, Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Austria, Portogallo e Finlandia. Com’è cambiata la nostra vita con l’euro, soprattutto a livello economico? E come si sono evoluti – o meno – stipendi, capacità di spesa, costi della vita di tutti i giorni? Anche considerando che l’Eurozona è diventata tale effettivamente solo qualche anno dopo, il 1° gennaio 2002 e che, in Italia, la lira verrà soppiantata definitivamente il 1° marzo dello stesso anno.

TRASPORTI: AUMENTANO I BIGLIETTI E RADDOPPIANO I CARBURANTI

Con il caro benzina di questi primi mesi del 2022 – un litro di gasolio o di senza piombo ha superato i due euro al litro – è ancora più marcata la differenza con il 2002: secondo una ricerca di Consumerismo No Profit e Alma Laboris Business School, un litro di benzina a gennaio 2002 costava 0,992 euro mentre nel primo mese di quest’anno il prezzo medio è stato di 1,797 €/l, con un aumento superiore all’80%. Ancora più considerevole la crescita del prezzo del diesel, che è passato in vent’anni da 0,936 a 1,667 euro al litro, con un aumento del 99,4%. In poche parole il prezzo è raddoppiato. Senza considerare che i dati sono aggiornati a gennaio, prima dei rincari di marzo e aprile. Quindi la forbice aumenta ancora.

Ma anche chi si avvale dei trasporti pubblici ha dovuto fare i conti con aumenti superiori al 50%. Un biglietto dell’autobus a Roma – e nella maggior parte delle grandi città italiane – costava 1.500 lire, ovvero 0,77 euro. Oggi a Bologna, Genova, Roma e Torino lo stesso biglietto costa 1,50 euro. In tutte queste città l’aumento è stato del 94%. A Milano, con la nuova organizzazione delle aree, un ticket costa 2 euro. Qui l’aumento è del 158%.

ENERGIA QUASI QUADRUPLICATA

Il caro energia di questi ultimi mesi non ha fatto che accentuare una situazione già molto evidente. Il costo dell’energia è cresciuto del 360%: il prezzo per kWh per una famiglia – con un contatore da 3 kW – è passato dagli 0,0945 euro del 2001 agli 0,34 euro del 2021.

TECNOLOGIA: SMARTPHONE PIÙ COSTOSI, NOTEBOOK MENO CARI

Negli ultimi 20 anni il prezzo medio dei telefoni cellulari è salito del 40,91%: la principale motivazione dietro questa crescita è da ricercare nell’arrivo degli smartphone. Rimanendo in ambito hi-tech, spicca invece il calo del 48,06% del prezzo medio dei notebook. Anche qui è determinante il fattore temporale: nel 2001 i computer portatili erano considerati un prodotto di nicchia, destinato prevalentemente a un uso professionale, mentre oggi l’offerta è amplissima e copre diverse esigenze. Tra gli aumenti da segnalare anche quello delle fotocamere, cresciute del 70%.

ELETTRODMESTICI: SCENDONO LAVATRICI E MICROONDE, FIRGORIFERI ALLE STELLE

Se si prendono in analisi gli elettrodomestici, ci si accorge che, rispetto a vent’anni fa, sono diminuiti i prezzi delle lavatrici, del 30,7%, e dei forni a microonde, -51,3%. Aumentano invece di oltre il 64% i prezzi dei frigoriferi, ma questo va ricercato anche nel fatto che ormai il frigo è considerato un elemento d’arredo e che si è passati da quelli a porta singola a quelli a porta doppia e combinati con il freezer. Crescono anche i prezzi dei televisori, +31%, e dei ferri da stiro, +26,6%, mentre calano aspirapolvere, -16,23% e macchine del caffè, -30,17%.

CAFFÈ, PIZZA E CINEMA: AUMENTANO I COSTI ANCHE DEL TEMPO LIBERO

Caffè al bar, una tradizione italiana che affonda le sue radici nel tempo e che continuerà a scandire le nostre mattine. Secondo un’indagine di Altroconsumo, all’avvento della moneta unica bere un espresso costava in media 0,46 euro. Mentre oggi un caffè costa 1,04 euro, con un aumento del 124%. Ma anche per gli amanti della pizza i costi sono cresciuti: se nel 2002 il prezzo di una margherita con bibita era di 5,50 euro, oggi si è passati a un prezzo medio di 9,66€: +75,7%.

Anche l’intrattenimento ha visto un rialzo, seppur meno marcato. Il cinema ha sofferto l’invasione delle piattaforme streaming e, con sempre meno spettatori, i prezzi sono cresciuti molto meno rispetto alla media di questi 20 anni. Nel 2002 per guardare Il Signore degli Anelli – Le Due Torri avremmo speso 5,36€, mentre per Spider-Man: No Way Home, campione di incassi nel 2021, la spesa sale fino a 6,25€, registrano quindi una variazione del +16,67%.

BENI ALIMENTARI CONSOLIDATI, MA LA GUERRA INFLUISCE SUL PANE

Un settore che non ha fatto registrare – almeno per ora – aumenti considerevoli è quello dei beni alimentari. Non ci sono grandi differenze di prezzo tra la spesa del 2002 e quella del 2022 anzi, i prezzi di alcuni prodotti sono diminuiti. Certo, c’è qualche eccezione. Un chilo di pane vent’anni fa si aggirava intorno a 1,85€, mentre oggi, anche a causa dell’aumento del prezzo del grano e della guerra in Ucraina, si superano i 3€.

Alessio Incerti

Linkedin: Alessio Incerti

Twitter: @aleince7

Foto: Nikolass Elena on Unsplash