sabato, 7 Dicembre 2024

Le holding del lusso fuggono da Mosca

Sommario
lusso

Situazione sempre più cupa per quanto riguarda il conflitto russo-ucraino. Mentre l’invasione di Mosca in Ucraina prosegue, noti brand del lusso quali LVHM, Kerig e Richemont abbandonano il suolo russo. Quella che era incominciata come un’iniziativa autonoma a sostegno del Paese di Zelensky, nei giorni scorsi è stata formalizzata attraverso il quarto pacchetto di sanzioni contro la Russia. 

LE ESPORTAZIONI VERRANNO UFFICIALMENTE SOSPESE

Nel mirino il lusso, le cui esportazioni dall’Europa verranno ufficialmente sospese, come dichiarato dal Presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. I consumatori russi pesano sul mercato mondiale dei beni di lusso personali (accessori, abbigliamento, hardluxury e beauty) per circa il 3%.

Secondo Claudia D’Arpizio, senior partner and global head of Fashion & Luxury Bain&Company, «stimiamo un impatto rilevante sulla spesa personale russa di lusso a livello locale, spinta dalla svalutazione del rublo e dalle restrizioni in atto».

LE HOLDING DEL LUSSO CHIUDONO LE SARACINESCHE

Lvmh, holding francese di Bernard Arnault, decide di abbassare le saracinesche dei suoi 124 punti vendita russi; seguita da Kering, gruppo di proprietà di François Pinault che vanta tra i suoi brand Gucci e Bottega Veneta.  A optare per la chiusura temporanea dei propri negozi in Russia anche il gruppo svizzero Richemont, che detiene, nel suo paniere, marche come Cartier, Piaget e Montblanc.

I prezzi dei titoli delle tre holding, già in declino, sono scesi ulteriormente a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

LVHM

Inizia il 2022 a quota 758€, scende poi del 12,60% e arriva a 663€. Nei primi giorni di febbraio recupera l’11%, quota 734,59 €. Da tale valore scivola al ribasso schiantandosi a 550€, il 7 marzo, con una perdita del 25,18%; per poi recuperare il 14,20% e attualmente scambiare a 628€. Da inizio anno il titolo ha subito una perdita del 17,10%.

KERING

Parte a 741€, e scende incessantemente fino al 7 marzo, quanto tocca il minimo annuale di 526,6€, registrando una perdita del 29%. Nel corso del mese di marzo il titolo prova a recuperare, arrivando in zona 604€, per poi perdere nuovamente il terreno guadagnato e ritrovarsi intorno ai 527€, livello al quale viene scambiato attualmente.

RICHEMONT

Inizia l’anno intorno ai 143CHF, a fine gennaio scambia a 127,81CHF, perdita di 10,70%. Viene registrato un tentativo di recupero nei primi giorni di febbraio, quando tocca i 138,84CHF. Precipita fino ai 100,73CHF, raggiunti il 7 marzo, mostrando una dolorosa perdita del 27,40%. Riesce a recuperare il 16,65% nei primi giorni di aprile, e attualmente scambia a 117,50CHF. Nel 2022 il titolo perde il 17,80% del suo valore.

IL FAST FASHION ABBANDONA LA RUSSIA

Anche marchi di spicco come H&M e Inditex (Zara) hanno sospeso tutte le attività in Russia. Di conseguenza, anch’essi registrano perdite. L’azienda svedese lascia al mercato il 32%, con un andamento prevalentemente in picchiata a partire da gennaio 2022. Inditex ha un andamento simile, e registra una perdita del 28,55%.

MONCLER

Ponendo il focus sulle aziende di moda nostrane che esportavano in Russia spicca Moncler, che decide di chiudere la boutique di Mosca oltre al proprio sito di e-commerce. L’incidenza dei ricavi russi per l’azienda in questione si attestano sul 2 per cento.

Il titolo apre il 2022 a quota 65,51€ e inizia a scendere quasi subito, schiantandosi a 43€ ad azione in data 7 marzo, subendo una dolorosa perdita del 34,83%. Da tale data il titolo recupera il 14,93% e attualmente si attesta intorno ai 49,40€. Da inizio anno ha perso il 24,41%. ©

Marco Castrataro

LinkedIn @MarcoCastrataro

Twitter @CastrataroMarco

Foto: Christian Wiediger; @unsplash.com