giovedì, 25 Aprile 2024

Consulenza Fee Only: l’altro lato degli investimenti

Sommario

Il fee-only è la supernova del settore della consulenza finanziaria. Stando a un recente rapporto di Ernst Young (EY) è questo uno dei settori in espansione più rapida dopo il Fintech. Il principio è semplice: a differenza del consulente tradizionale, tipicamente dipendente o agente per conto di una rete di consulenza, il consulente fee-only, come dice il nome, ottiene i suoi guadagni esclusivamente dai fees del cliente. Già conosciuta a livello mondiale in Paesi come USA, Australia e Regno Unito, questa modalità in Italia ha una storia giovanissima.

È solo dal 2018 infatti, con l’istituzione dell’OCF (Organismo dei Consulenti Finanziari), il nuovo albo della professione, che si sono riconosciute due nuove categorie, ovvero i Consulenti Finanziari Autonomi (CFA) e le Società di Consulenza Finanziaria (SCF). Una modalità che attrae sempre più, sia dal punto di vista dei risparmiatori sia da quello degli operatori.

«Sicuramente siamo di fronte a un fenomeno che è appena iniziato e che vedrà crescere i numeri di domanda e offerta in modo significativo nei prossimi anni» dice Cesare Armellini, presidente di Consultique SCF, che tra il 26 e il 27 ottobre ospiterà a Verona l’edizione del suo Fee-Only Summit, il più grande evento del settore in Italia. Molte le questioni da affrontare e le nuove sfide, per una professione in crescita netta. I dati dell’OCF parlano chiaro: se dal 2020 al 2021 il numero di consulenti di questo tipo in Italia è cresciuto da 306 a 428, più del 40%, quest’anno si è raggiunta e superata quota 500, un traguardo storico per il settore.

La consulenza finanziaria indipendente è in forte espansione a livello italiano ed europeo. Come spiega il fenomeno?

«A livello mondiale, i regulators spingono per l’eliminazione dei conflitti di interesse nella prestazione della consulenza finanziaria. Si tratta quindi di un fenomeno mondiale che in Europa è stato favorito anche dalle disposizioni comunitarie in materia. Nel nostro Paese, in soli tre anni dalla partenza del nuovo albo, la nostra community è cresciuta in modo significativo e i segnali di ulteriore crescita sono molto positivi. I motivi? Sul lato degli investitori, è in forte aumento la domanda di consulenza finanziaria indipendente; per chi lavora nel settore si tratta di un’opportunità unica di crescita professionale mentre per i giovani una nuova strada per entrare nel mondo della finanza».  

Quali sono i passaggi per diventare consulente finanziario indipendente oggi, le “barriere all’entrata”?

«È necessario un esame, dopo il quale si chiede l’iscrizione all’Albo nella sezione degli “autonomi”. In Consultique abbiamo un team di esperti che affianca, nella redazione dei documenti, chi vuole presentare la domanda. Una volta che il consulente o la società di consulenza SCF diventano operativi, mettiamo a disposizione la nostra Fee-Only Platform, una piattaforma che contiene tutti gli strumenti per poter operare: dalla ricerca indipendente, ai tool per la compliance, per la formazione e per interagire con il nostro ufficio studi».

Con la crescita dimensionale del settore, pensa che il modo di operare si dovrà evolvere?

«Il modo di operare è già rodato da anni, quello a cui stiamo assistendo è la crescita dimensionale degli studi professionali e delle società di consulenza. Detto questo, ci sono fasi del processo di pianificazione che sono sempre più velocizzate dall’uso della tecnologia. Tuttavia, riscontriamo ancora da parte di famiglie e investitori di una forte richiesta di contatto one-to-one, sia in presenza sia tramite piattaforme che consentono l’interazione a distanza».

Eventi come il vostro sono grandi occasioni di incontro e di interazione. Trova che i consulenti fee-only dovrebbero trovare più modi per “fare squadra” così come già accade con le reti?

«Siamo molto uniti, abbiamo molte occasioni di incontro, confronto e collaborazione che sicuramente si intensificheranno con lo sviluppo dell’attività e la crescita dell’intera community». 

Come è noto, gli investitori istituzionali tendono a essere più riluttanti verso obiettivi a più alto coefficiente innovativo, come Criptovalute e NFT. L’apertura a questi ambiti può essere invece un punto di forza della consulenza fee-only?

«La nostra libertà e indipendenza di giudizio ci pongono l’imperativo di approfondire rischi e opportunità di tutti gli strumenti a disposizione. Naturalmente è il cliente, con le sue necessità e i suoi obiettivi, che guida la nostra attività di ricerca e approfondimento continue. Il tutto in attesa delle novità legislative in merito».

Nell’attesa del vostro evento, che anticipazioni potete farci?

«Il Fee-Only Summit torna a Verona, nel Palazzo della Gran Guardia, ma potrà essere seguito in streaming sulla piattaforma dedicata. Abbiamo già moltissime persone che si sono prenotate in presenza: ciò dimostra che l’interesse per la consulenza indipendente continua a crescere senza sosta. Sarà l’occasione per fare il punto sul settore e per un confronto con i colleghi e gli altri attori del mercato “finance”. Tra gli speaker nelle tavole rotonde e nei Fee-Only talks saranno presenti numerose personalità del settore che spazieranno su diverse tematiche legate ai mercati e agli investimenti. Oltre a momenti che coinvolgeranno direttamente i consulenti finanziari, verrà anche presentato in anteprima il documentario “Vent’anni di indipendenza” una video-story creata in occasione del ventesimo anniversario di Consultique».               ©

Studente, da sempre appassionato di temi finanziari, approdo a Il Bollettino all’inizio del 2021. Attualmente mi occupo di banche ed esteri, nonché di una rubrica video settimanale in cui tratto temi finanziari in formato "pop".