L’edilizia acrobatica incuriosisce, ma non decolla. La tecnica, Green e molto efficace quando montare un ponteggio di facciata non è facile o non è conveniente dal punto di vista economico, diversamente dai Paesi esteri, in Italia, stenta a prendere piede, anche dal punto di vista normativo. Questa alternativa ai tradizionali ponteggi, castelli o piattaforme elevabili delle imprese edili, negli ultimi anni è cresciuta e ormai capita spesso di osservare nei cantieri edili tre o più operatori che “pendono” dalle pareti di un edificio mentre sono impegnati in attività di manutenzione, imbiancatura o riparazione di grondaie. In Italia, gli operatori devono seguire dei corsi di formazione realizzati ad hoc per il lavoro ad alta quota. E solo dopo l’iscrizione all’AIFOS (Associazione Italiana Formatori ed Operatori) un operaio si può considerare altamente specializzato e in grado di lavorare in sicurezza. La normativa di riferimento che regola i lavori edili e la sicurezza è il Decreto Legislativo n.81 del 2008 (testo coordinato con il Decreto Legislativo n.106/2009). Bisogna fare un salto indietro negli anni, però, per trovare leggi sulla prevenzione dagli infortuni e del lavoro e quelli che riguardano i dispositivi di protezione individuale. In Italia l’edilizia acrobatica è considerata ancora come un tabù, a differenza di Spagna, Francia, Germania e Svezia, dove riscontra enorme successo. In Europa si sono fatti molti passi in avanti. Un traguardo importante è la nascita di un’associazione internazionale, la EPCRA (European Prefessional Certification for Rope Access), con lo scopo di regolamentare il settore. Il primo obiettivo è l’approvazione del “Certificato professionale europeo per l’accesso su corda”. Una qualifica che migliorerà le competenze dei tecnici su fune. L’edilizia acrobatica italiana, invece, procede più lentamente. Qualcosa però è stato anche fatto: il Superbonus, per esempio, sta facendo vivere al comparto un periodo positivo. L’agevolazione fiscale, introdotta nel 2020, fa correre sia il Prodotto Interno Lordo che il lavoro e ha già fatto guadagnare allo Stato il 30% dell’extragettito (6,4 miliardi di euro). La norma consiste nella detrazione del 110% dall’imposta lorda ed è concessa per lavori sull’efficienza energetica degli edifici o interventi antisismici. In questi giorni, però, è finita nel mirino del nuovo Governo guidato da Giorgia Meloni. L’esecutivo, infatti, lavora a una manovra da 30 miliardi e per trovare le coperture economiche, pensa alla revisione del Superbonus. L’ipotesi più probabile è quella di abbassarlo al 90% per condomini e villette, allargandola anche alle abitazioni unifamiliari con due vincoli: la misura potrà essere utilizzata solo per gli interventi di riqualificazione energetica e messa in sicurezza delle abitazioni principali. La seconda opzione, riguarda il reddito dei proprietari: non dovrà superare una certa soglia (la cifra ancora è da determinare), che sarà calcolata sulla base del quoziente familiare. Quindi, se da una parte con il Superbonus le imprese dell’edilizia hanno preso una boccata d’ossigeno, nell’ultimo anno, tra una ripresa economica post pandemica che arranca e i costi delle materie prime alle stelle, il comparto è a un bivio. Il rischio è che i benefici economici ottenuti grazie ai bonus svaniscano. Quali sono le previsioni per i prossimi mesi? Dopo un 2021 chiuso con un +24,8% di investimenti contro un 2022 che ha registrato una frenata, attestandosi al 10,1%, all’orizzonte si vede un 2023 con una crescita del +6,1%. In contesti di difficoltà economiche come questi chi opera nell’edilizia acrobatica ha un grande vantaggio: l’abbattimento dei costi. Senza ponteggi la spesa per l’intervento si riduce notevolmente: niente noleggio dell’attrezzatura, pagamento di occupazione di suolo pubblico e si potrà risparmiare anche sulla manodopera, considerando che i lavori durano meno tempo. A ciò si aggiunge l’impiego di operatori specializzati e la sostituzione del ponteggio con un sistema di funi e cavi di sostegno. EdiliziaAcrobatica è tra le società leader in Italia. Fondata nel 1994 da Riccardo Iovino, skipper che applica all’edilizia le tecniche che aveva appreso arrampicandosi sugli alberi delle barche a vela. Sbarcata in Borsa quattro anni fa, oggi i ricavi di EdiliziAcrobatica raggiungono i 70,14 milioni di euro e vanta oltre 1.500 addetti. Da novembre 2018 è quotata sul mercato Euronext Growth Milan e da febbraio 2019 sul mercato Euronext Growth di Parigi. ©