venerdì, 26 Aprile 2024

Volano i fatturati delle compagnie petrolifere: ecco quali

DiMario Catalano

15 Novembre 2022
compagnia petrolifera

Mai come in questo periodo essere tra gli azionisti di una grossa compagnia petrolifera è stato così un grande affare. I numeri parlano chiaro: Bp, Eni, Equinor, Repsol, Shell e TotalEnergies le sei principali oil major europee, hanno incassato 74,55 miliardi di dollari di extra-profitti solo nei primi sei mesi del 2022. Cifre raggiunte con i prezzi di petrolio e gas schizzati alle stelle già prima del conflitto tra Russia e Ucraina. Le società energetiche in questi mesi sono tutte da tenere d’occhio. Eni (quotata alla Borsa di Milano e New York), dopo gli accordi sulle forniture di gas con Algeria, Congo ed Egitto nella prima parte di quest’anno, a giugno è entrata nel progetto North Field East in Qatar, il più grande sviluppo di GNL al mondo. L’EBIT adjusted di Gruppo del secondo trimestre 2022 è stato di 5,84 miliardi, in crescita del 13% rispetto al trimestre precedente e più che duplicato rispetto al secondo trimestre 2021. Raggiunti, invece, i 35,6 miliardi di dollari dalla norvegese Equinor (controllata al 67% dal governo), contro i 7,34 miliardi del primo semestre 2019 (+385%). La società è quotata alla Borsa di Oslo e ha un valore azionario (al 27 ottobre) di 35,87 dollari. La compagnia petrolifera anglolandese Shell ha segnato un +180% (passando dai 9 miliardi del primo semestre 2019 ai 25,16 dello stesso periodo 2022). Gli extraprofitti, misurati come differenza tra i due periodi, sono pari a circa 16,16 miliardi di dollari. Sulla stessa scia la spagnola Repsol, con un utile netto adjusted di 3,177 miliardi di euro nel primo semestre del 2022, contro i 1,115 miliardi di euro del primo semestre 2019 (+185%). Anche la compagnia francese Total ha visto crescere l’utile: dai 5,65 miliardi di dollari nei primi sei mesi del 2019 ai 18,8 miliardi dello stesso periodo 2022 (+232,5%). ©

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