sabato, 27 Aprile 2024

Quanto pesa la Juventus dentro a Exor?

DiMatteo Runchi

15 Dicembre 2022 , ,
Juventus

Exor non si nasconde più. In un momento critico per la Juventus, la holding della famiglia Agnelli, controllata ora da John Elkann, ha piazzato nel nuovo consiglio di amministrazione uomini di fiducia, dopo anni di delega a figure più legate al club bianconero. La crisi della squadra influenzerà l’andamento di Exor? Oppure le altre società del gruppo copriranno le perdite?

Quanto è in crisi la Juventus?

Il campionato è in pausa, ma in casa Juventus nulla è rimasto fermo. I subbugli delle ultime settimane, che hanno portato alle dimissioni di Andrea Agnelli e di tutto il consiglio di amministrazione, hanno mandato in crisi il titolo in Borsa. Un’azione bianconera vale appena 25 centesimi, non un minimo storico (14 centesimi nel 2012), ma un minimo nella storia recente, da quando la squadra è tornata a vincere sul campo. 

Ora la società vale circa 600 milioni sul mercato azionario, con 239 milioni di debiti e 443 di ricavi secondo l’ultima revisione di bilancio, arrivata pochi giorni dopo la raffica di dimissioni. In questo momento critico la proprietà, per anni un’ombra nascosta dietro alla figura e al nome di Agnelli, è tornata protagonista. John Elkann, proprietario della holding Exor che controlla l’89% delle azioni della Juventus, ha preso le redini della situazione mettendo un uomo di fiducia come Maurizio Scanavino a dirigere la società e scongiurando l’aumento di capitale.

Come sta andando Exor?

Exor è un gruppo molto vasto. Il suo core business è sicuramente l’automotive, dato che controlla Stellantis, azienda nata dalla fusione di FCA e PSA. Il gruppo include marchi come Fiat, Peugeot, Citroën, Opel e Jeep, ma a Exor fanno capo anche Ferrari, CNH e IVECO. Ha poi interessi nell’editoria, controllando il gruppo italiano GEDI e il giornale inglese The Economist. Il valore della società si aggira attorno ai 31 miliardi di euro, con una capitalizzazione di 17,5 miliardi. La Juventus vale quindi appena il 3,4% della holding che la controlla.

Partendo dal gioiello della corona Stellantis, il gruppo automobilistico sta facendo registrare una ripresa in confronto al difficile 2021. Nel terzo trimestre grazie alla maggiore disponibilità di componenti le auto consegnate sono cresciute del 13 per cento su base annua. Il fatturato è aumentato del 29 per cento, toccando i 42,1 miliardi sul trimestrale e i 130,1 miliardi nel complessivo. 

Restando nell’automotive, anche Iveco ha fatto registrare buoni risultati nei primi nove mesi dell’anno. Il fatturato ha sfiorato i 10 miliardi, con una crescita del 7 per cento rispetto ad un anno fa. Anche Ferrari si è accodata al trend, con un +10 per cento di utile netto sul 2021 e oltre tremila auto consegnate.

Sul fronte editoriale, i dati semestrali del The Economist presentati a settembre (l’anno fiscale nel regno unito comincia ad aprile) parlano di una crescita dei ricavi a 19,7 milioni di sterline. Meno bene invece GEDI, soprattutto per quanto riguarda le testate giornalistiche e le loro redazioni che sono da settimane in stato di agitazione proprio per alcuni contenziosi con la proprietà.

Photo by Maria Bobrova via Unsplash

Attento alle tendenze e profondo conoscitore della stampa estera, è laureato in Storia del giornalismo all’Università degli Studi di Milano. Dinamico, appassionato e osservatore acuto, per il Bollettino si occupa principalmente del mondo dello sport legato a quello finanziario e del settore dei videogiochi, oltre che delle novità del comparto tecnologico e di quello dell’energia.