L’intero consiglio di amministrazione della Juventus si dimette e il titolo crolla in borsa. Al centro della vicenda ci sarebbero le osservazioni della Consob sulle plusvalenze fittizie e le manovre sugli stipendi di cui la società calcistica potrebbe presto essere accusata. Cosa succede ora?
L’apertura della borsa di Milano è stata impietosa con la Juventus. A fronte delle dimissioni del consiglio di amministrazione, che rimarrà travolto dallo scandalo delle plusvalenze fittizie, il titolo è crollato in apertura del 6,72%. Dall’ormai ex presidente Andrea Agnelli all’amministratore delegato Arrivabene, che resterà in carica per completare la transizione, la dirigenza bianconera è stata azzerata.
Le operazioni irregolari ammonterebbero a 115 milioni, secondo la Procura di Torino che ha svolto le indagini, e farebbero riferimento agli esercizi commerciali del 2019, 2020 e 2021. Oltre al più noto caso plusvalenze gonfiate, starebbero emergendo anche irregolarità nella contabilizzazione degli stipendi durante la pandemia. La proprietà della Juventus ha deciso che a sostituire la direzione sarà nominato Maurizio Scanavino, con il ruolo di direttore generale. Attualmente Scanavino è amministratore delegato e direttore generale del gruppo GEDI, il colosso editoriale che pubblica La Stampa e La Repubblica. Il gruppo è controllato da Exor, holding della famiglia Agnelli-Elkann proprietaria del 63,76% della società bianconera. ©
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