Il Sistema calcio parte in contropiede. L’idea del Governo di controllare in prima persona i conti delle società di calcio fa saltare sulla sedia la Federcalcio. Che ora reclama gli aiuti che dallo Stato non sono arrivati nei difficili anni della pandemia, quando l’unico strumento concesso dalle Istituzioni per aiutare i club a tamponare le perdite è stata la Norma Salva Calcio, che permette di spalmare in 60 rate i debiti con il fisco.
1 Il Tax Credit
La Federcalcio protesta, ricordando al Dipartimento dello Sport le richieste avanzate in questi anni. A partire dal Tax Credit, il credito di imposta concesso ai produttori cinematografici pari al 40 per cento del costo di produzione. Da mesi, la FIGC insiste perché l’agevolazione venga riconosciuta anche ai club calcistici.
2 Il Decreto Crescita
Altro tema importante è quello del Decreto Crescita. Ovvero, gli sgravi fiscali per i professionisti arrivati in Italia dall’estero. Che hanno permesso ai club italiani di acquistare campioni come Victor Osimhen e Rafael Leão, soltanto per fare due nomi. La Federcalcio ha richiesto a più riprese la proroga dei benefici. Che non è stata concessa: la norma ha cessato i suoi effetti a inizio 2024.
3 Il Decreto Dignità
L’argomento più spinoso è quello legato al Decreto Dignità. La norma del 2018 proibisce le pubblicità alle società di betting, e quindi anche le sponsorizzazioni per le società sportive. Che però partecipano in modo fondamentale al volume d’affari delle agenzie, stimato in 16 miliardi di euro. Senza però averne un ritorno economico. La richiesta che la FIGC fa al Governo è quella di eliminare il divieto e poter partecipare dei ricavi delle scommesse.
4 Le infrastrutture
La mossa del Governo ha di fatto riacceso una querelle con la FIGC che da anni va avanti e che riguarda anche le infrastrutture sportive e gli interventi necessari al loro ammodernamento. Via Allegri chiede una cabina di regia che studi nuove logiche di finanziamento e su questo aspetto il dialogo è ancora aperto. ©
📸Credits: Canva