venerdì, 19 Aprile 2024

Crypto di Stato: anche Brasile e Ucraina puntano sulla moneta digitale

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Le banche centrali di tutto il mondo si lanciano nelle crypto di Stato. Dopo UK e UE, anche Brasile e Ucraina avviano progetti per integrare valute basato su sistemi a registro distribuito nella propria economia. Le criptovalute si stanno istituzionalizzando? E perché le banche centrali si stanno muovendo ora?

La diffusione delle valute digitali di Stato

Molte banche centrali nel mondo hanno avviato, o stanno per avviare, progetti di valute digitali (CBDC, Central Bank Digital Currency). Sia la Banca Centrale del Regno Unito che la BCE hanno già annunciato l’intenzione di creare la propria moneta elettronica. 

Le CBDC si basano spesso su sistemi simili alla blockchain, le DLT (Distribuited Ledger Technology), ma a differenza di Bitcoin o Ethereum sono gestite da un singolo ente che ne garantisce il funzionamento. Avere una moneta digitale permetterebbe ad uno stato di facilitare ulteriormente i pagamenti senza contanti, garantendo tracciabilità e trasparenza.

Non sono però soltanto le grandi banche a progettare la propria valuta elettronica. Anche l’Ucraina ha annunciato che avvierà presto l’e-Grivna, la versione digitale della propria moneta. Secondo la Banca Centrale Ucraina, la nuova CBDC dovrebbe facilitare lo sviluppo delle infrastrutture per i pagamenti digitali nel Paese, e nascerebbe già in regola con le norme UE in tema di criptovalute.

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La corsa alle CBDC, perché ora le banche puntano sulle crypto?

Il 2023 potrebbe essere l’anno in cui molte CBDC saranno testate per la prima volta. Dal Giappone alla Nigeria, già molti Stati sono pronti ad avviare le prime prove. Le ragioni di quella che sembra un’improvvisa corsa alla criptovaluta di Stato sono varie. La principale però è la diminuzione dell’utilizzo dei contanti.

I volumi di pagamenti elettronici stanno aumentando in moltissimi paesi. Le tempistiche di questi pagamenti però spesso non sono immediate. Il principale vantaggio delle CBDC è l’efficienza in questo ambito. Project Hamilton, studio che ha valutato la fattibilità di una valuta elettronica negli USA, ha stabilito che in caso la Fed adottasse un sistema del genere, il 99% dei pagamenti potrebbe avvenire entro 5 secondi.

Da aiutare nel passaggio alle monete digitali di Stato potrebbe essere anche la debolezza delle crypto tradizionali. Bitocin e Ethereum sono in sofferenza, come tutto il mondo della blockchain. Negli ultimi 12 mesi hanno perso entrambe circa il 30% del loro valore, confermando che la volatilità è ancora una caratteristica distintiva delle criptovalute decentralizzate.

Nonostante questo però, alcuni Stati si stanno muovendo verso un’integrazione delle crypto nei loro sistemi. L’America Latina sembra essere l’area geografica in cui si concentrano il maggior numero di questi esperimenti. Il Banco do Brazil ha annunciato che ai propri clienti sarà concesso pagare le tasse tramite Bitcoin.

Attento alle tendenze e profondo conoscitore della stampa estera, è laureato in Storia del giornalismo all’Università degli Studi di Milano. Dinamico, appassionato e osservatore acuto, per il Bollettino si occupa principalmente del mondo dello sport legato a quello finanziario e del settore dei videogiochi, oltre che delle novità del comparto tecnologico e di quello dell’energia.