venerdì, 29 Marzo 2024

Il gender pay gap nello sport

Sommario
gender gap

Il gender pay gap, cioè la differenza salariale sistematica tra uomini e donne a vantaggio dei primi, è un problema in tutti i settori produttivi, ma in pochi è altrettanto evidente quanto nello sport.

Il sito specializzato Sportico ha stilato una classifica degli atleti più ricchi della storia, adeguando il loro patrimonio all’inflazione. I risultati evidenziano la disparità di trattamento tra donne e uomini nel settore.

L’atleta più pagato di sempre

C’è un abisso tra il primo e il secondo posto della classifica dei 50 atleti più pagati della storia. Si stima che Michael Jordan abbia ricavato 3,3 miliardi di dollari dalla propria carriera sportiva.

Il grosso di questo patrimonio deriva dall’accordo con Nike per le scarpe che portano il nome del cestita e che lo hanno reso il più ricco di sempre.

I calciatori a distanza

Nonostante il calcio sia considerato uno sport molto ricco, i due calciatori più famosi di sempre insieme non arrivano ai ricavi del cestista americano.

Cristiano Ronaldo e Messi hanno guadagnato dalla propria carriera circa 1,5 miliardi di dollari a testa, con il portoghese leggermente in vantaggio rispetto all’argentino.

La solitudine di Serena

Da sola tra 49 uomini, spicca Serena Williams. La tennista donna più famosa di sempre, icona dello sport del primo decennio del 2000, si ferma a 600 milioni di dollari, al 38° posto.

Ricava dalla sua carriera metà di quanto abbia guadagnato Roger Federer, contemporaneo dell’americana e con una carriera di qualche anno più breve.

La ragione di questo gender gap sta nell’origine dei guadagni degli sportivi. Sono i contratti di sponsorizzazione ad arricchire un atleta. Essendo il pubblico degli sport largamente maschile, gli uomini hanno più mercato rispetto alle donne come testimonial. 

Non è un caso che sia una tennista l’unica donna presente nella top 50. Il tennis è uno dei pochi sport con un pubblico diversificato dal punto di vista del genere (ne abbiamo parlato qui).

Attento alle tendenze e profondo conoscitore della stampa estera, è laureato in Storia del giornalismo all’Università degli Studi di Milano. Dinamico, appassionato e osservatore acuto, per il Bollettino si occupa principalmente del mondo dello sport legato a quello finanziario e del settore dei videogiochi, oltre che delle novità del comparto tecnologico e di quello dell’energia.