Hogwarts Legacy trascina le vendite di Play Station 5, aumentandole del 457% su base annua. Effetto ottenuto nonostante il boicottaggio promosso da una community influente come quella LGBT+. Il videogioco è tra i più venduti degli ultimi anni. 12 milioni le copie nelle prime due settimane, 850 milioni di dollari di ricavi stimati. Solo nel Regno Unito, a febbraio, +100% sul lancio di riferimento, quello di Elden Ring, avvenuto un anno fa. Un avvio così impattante da essere in grado di influenzare anche le vendite delle console. Difficile calcolare l’impatto in Borsa di questi dati su un colosso come Warner Bros., editore del gioco, ma a una settimana dal lancio il titolo faceva segnare un +8%.
Perché Harry Potter subisce un boicottaggio
Hogwarts Legacy è stato il gioco più atteso del 2023. Dopo anni dall’ultimo titolo ambizioso, i fan di Harry Potter avrebbero avuto tutto quello che potevano desiderare da un’esperienza interattiva. Un successo annunciato, si direbbe, se non fosse che attorno alla sua uscita si è scatenata una polemica. Tra l’annuncio dell’inizio dello sviluppo di Hogwarts Legacy, nel 2017, e la sua pubblicazione nel 2023, l’immagine dell’autrice dei libri di Harry Potter, J. K. Rowling, è cambiata radicalmente.
Dal 2020 la scrittrice inglese ha assunto posizioni pubblicamente “Gender critical”, attirandosi l’ira di buona parte della comunità LGBT+. Le sue opinioni si contrappongono a quelle maggioritarie all’interno del movimento riguardo ai diritti delle persone trans. Recentemente Rowling si è inserita nel dibattito sulla nuova legge scozzese sul cambio di genere, definendo la premier e sostenitrice della norma Nicola Sturgeon una «distruttrice dei diritti delle donne».
Le polemiche si sono trasferite sul videogioco, con molte voci progressiste che hanno iniziato a supportare il boicottaggio. Anche parte della stampa specializzata ha aderito, non recensendo il titolo.
Il successo di Hogwarts Legacy può essere una svolta?
Da alcuni anni le aziende, specialmente quelle dell’intrattenimento, sono estremamente attente a non associarsi a figure controverse. Il timore è quello di alienarsi una parte importante di consumatori. Il successo di Hogwarts Legacy ha però creato una falla in questa teoria. Il pubblico generalista non è stato ricettivo agli appelli di boicottaggio, dimostrandosi poco interessato alle opinioni personali di J. K. Rowling. Questo nonostante la scrittrice, pur non impegnata in prima persona nello sviluppo del titolo, non abbia fatto nulla per smorzare le polemiche.
Altri esempi di questo tipo potrebbero abbassare il livello di attenzione che le grandi aziende dell’intrattenimento prestano alle posizioni dei propri collaboratori più in vista sulle questioni sociali.