La siccità è ormai sistemica, ma sprechiamo quasi la metà dell’acqua. La rete e le altre infrastrutture nazionali sono un colabrodo e il tempo per utilizzare i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza stringe. Intanto, le bollette idriche sono sempre più alte.
Acqua, dove costa di più? La top ten
Nel 2022 una famiglia di 3 persone che ha consumato 192 metri cubi di acqua ha pagato, in media, una bolletta idrica di 487 euro, il 5,5% in più rispetto al 2021.
Frosinone guadagna il podio di città dove l’acqua costa di più, con una bolletta di 883 euro. Il secondo posto è di Grosseto, dove la spesa media è stata pari a 854 euro. Al terzo posto troviamo invece Siena, dove le famiglie hanno pagato in media 837 euro. Arezzo si aggiudica il quarto posto della classifica, con una bolletta idrica di 834 euro, seguita da Pisa (833€). Sullo stesso gradino ci sono Livorno (780€), Firenze, Pistoia e Prato. Subito dopo troviamo Enna (754€), Massa (749€), Caltanissetta (722€), Pesaro e Urbino (697€).
Acqua, perché crescono le bollette?
Le ragioni principali dell’aumento delle bollette idriche sono due: caro energia e inflazione.
Quanta acqua sprechiamo?
Più del 40% della risorsa idrica immessa nelle tubature finisce per disperdersi nel tragitto e un acquedotto su due perde. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza mette in campo fondi per contrastare questa problematica.
PNRR, il tempo stringe
Entro settembre 2023 dovremo organizzare le gare di appalto, entro il 2026 dovranno iniziare i lavori.
Un contributo importante arriverà dalle risorse per adeguare i servizi di fognatura e depurazione. Due settori talmente antichi e inefficienti che dal 2018 al 2022 ci sono costati oltre 140 milioni di euro di sanzioni europee.