giovedì, 25 Aprile 2024

Case Green, cos’è lo spreco intelligente?

Sommario
case green

Basta risparmio, viva lo spreco ma intelligente. Mentre l’Italia trema per la direttiva europea sull’efficientamento energetico degli edifici, dalla Germania arriva una nuova concezione di sostenibilità.

Spreco intelligente?

La normativa europea sulle case green costringerà a cambiare radicalmente il modo di fare edilizia in Europa. Una prospettiva che spaventa molti, ma che a Bolzano viene vista come un’opportunità, specialmente da Timo Leukefeld, professore universitario e imprenditore tedesco, che porta al congresso il concetto di spreco sostenibile.

Tra le proposte di Leukefeld ce n’è una di tipo puramente economico, un modo per attrarre gli imprenditori verso l’edilizia sostenibile, senza il bisogno di sussidi statali.

L’idea è quella di affittare le case facendo pagare una sola tariffa per affitto, riscaldamento ed elettricità, slegando il costo delle utenze dai consumi. In questo modo l’imprenditore che affitta la casa ha l’opportunità di vendere l’energia in più che eventualmente l’edificio produce.

Una strategia attuabile soltanto con case estremamente efficienti e ottimizzate per la produzione di energia con pannelli solari, che però potrebbe cambiare il modo di vedere gli affitti e il mercato dell’edilizia nel futuro.

Eccesso di tecnologia

Tra i concetti più interessanti espressi da Leukefeld c’è quello dell’eccesso di tecnologia. Le case stanno diventando progressivamente più avanzate, anche in maniera non necessaria, ma questo rischia di aumentare a dismisura i costi di manutenzione.

Una casa molto semplice, senza particolari sistemi tecnologici, può assorbire tra il 70 e l’80% dei consumi energetici. Portarli al 100% aumenta i costi di manutenzione e costruzione del triplo.

Limitare la quantità di tecnologia impiegata nelle abitazioni permette quindi di rispettare meglio la sostenibilità economica delle case green.

La direttiva che incombe, come saranno le case green

Il Klimahouse Congress 2023, nella cornice della più importante fiera sull’edilizia sostenibile italiana, si apre a Bolzano con una consapevolezza. La direttiva incombe. Lo ricorda anche il ministro Pichetto Fratin nel messaggio che da il via alla conferenza.

Classe E entro il 2030, D entro il 2033 per tutti le costruzioni residenziali, con alcune eccezioni. E già dal 2026, tutti i nuovi edifici pubblici dovranno avere emissioni nette pari a zero. Per quelli privati ci sarà tempo fino al 2028.

L’adeguamento delle case italiane potrebbe essere complesso da attuare. Solo il 15% di quelle più energivore, circa 1,8 milioni di edifici, rappresenta un esborso potenzialmente gigantesco, sia che se ne facciano carico i privati sia lo Stato. Per fare un paragone, il Superbonus 110%, costato più di 68 miliardi, ha efficientato soltanto 372.000 edifici.

Attento alle tendenze e profondo conoscitore della stampa estera, è laureato in Storia del giornalismo all’Università degli Studi di Milano. Dinamico, appassionato e osservatore acuto, per il Bollettino si occupa principalmente del mondo dello sport legato a quello finanziario e del settore dei videogiochi, oltre che delle novità del comparto tecnologico e di quello dell’energia.