venerdì, 19 Aprile 2024

Netflix vieta il password sharing e sigla nuovi accordi per la pubblicità

Sommario

Netflix travolge la concorrenza e annuncia diverse novità. La prima trimestrale 2023 del colosso americano dello streaming si chiude con una crescita del fatturato del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2022, per un totale di 8,16 miliardi di dollari. La piattaforma mantiene il primato a scapito delle rivali, implementa la pubblicità e guarda a nuovi mercati.

Netflix blocca il password sharing

La decisione di vietare la condivisione di password di un unico account tra utenti che non risiedono nello stesso nucleo familiare sembra aver già dato i primi risultati in Spagna: oltre un milione di abbonamenti in meno. Infatti, con il blocco della pratica del password sharing”, il primo trimestre del 2023 si conclude con un incremento di solamente 1,75 milioni di utenti, rispetto ai 2,06 previsti.

Di pari passo con queste scelte, la piattaforma statunitense ha applicato cambiamenti anche nei piani di abbonamento: è attivo il servizio Standard con pubblicità, che costa meno rispetto ai tradizionali Base Standard e prevede inserzioni dai 15 ai 30 secondi prima e dopo il contenuto da riprodurre. Il successo di questo piano ha consentito a Netflix di registrare un fatturato mensile enorme grazie alla pubblicità e quindi di potenziare la qualità video da 720p a 1080p, promuovendo, inoltre, la visione contemporanea su due dispositivi.

In America stop al servizio di noleggio DVD

Oltre a queste nuove politiche, che continuano a generare discussioni sui social network, le scelte drastiche non finiscono qui. Tra le novità di quest’anno, Netflix ha deciso di interrompere il servizio di consegna di DVD a noleggio nelle case degli abbonati americani. Un business che dura ormai da 25 anni, che ha visto più di 5 miliardi di dischi consegnati e che dal 2012 è passato da un fatturato di 1 miliardo di dollari a 146 milioni nel 2022, una percentuale di guadagno infima rispetto agli standard a cui lo streaming online oggi è abituato.

Nuovi accordi con l’Asia dopo il successo di Squid Game

Sempre sul fronte restyling, il co-CEO della piattaforma Ted Sarandos, a seguito dell’incontro con il Presidente della Corea del Sud Yoon Suk-yeol, ha annunciato le intenzioni di Netflix di investire 2,5 miliardi di dollari nel mercato dell’intrattenimento sudcoreano per i prossimi quattro anni. Fiducioso nelle capacità degli autori asiatici di narrare storie avvincenti, Sarandos ammette il successo di serie come Squid Game (la più seguita finora, nel 2021 ha registrato 130 milioni di spettatori per un incasso di 900 milioni di dollari), The Glory Non siamo più vivi, che hanno accolto il favore degli appassionati dei generi K-pop e K-drama, leader del mercato dell’intrattenimento sudcoreano fin dai primi anni 2000. Una popolarità che ha conquistato l’Occidente anche attraverso la musica (da PSY con la sua Gangnam Style ai BTS alle Blackpink) e il cinema (Parasite di Bong Joon-ho del 2019). ©

📸 Credit: Pixabay

Giornalista pubblicista, amante del mondo del calcio. Laureato in Scienze Motorie Sportive all'Università degli Studi di Brescia, per il Bollettino mi occupo principalmente di sport, spettacoli e cultura.