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sabato, 30 Settembre 2023

L’inflazione tocca anche i musei

DiMatteo Runchi

18 Maggio 2023 , ,
Musei

Nel 2023 un biglietto per un museo italiano costa il 10% in più che nel 2022 ma in alcune città va peggio che in altre. L'inflazione pesa anche sulla cultura, dove si sono concentrati gli aumenti?

Dove i musei sono aumentati di meno…

Un rapporto di Altroconsumo rivela che l'inflazione sta avendo effetti anche sulla cultura, in particolare sui prezzi dei biglietti dei italiani. Secondo i dati rilevati, in media il costo di una visita è aumentato del 10% rispetto al 2022. Se si paragonano queste cifre con quelle delle prime stime del 2011, si ottiene un rialzo di ben il 44%.

Le grandi città mostrano però spesso una tendenza opposta a quella nazionale. Agli Uffizi di Firenze nell'ultimo anno i prezzi si sono alzati solo del 4%, mentre i dati del 2018 parlano di un 5% in più.

A Milano invece i prezzi sono rimasti quasi del tutto invariati. Sia per il Cenacolo Vinciano sia per la Pinacoteca di Brera infatti, non si registrano variazioni significative. Rimane nella media nazionale , dove in 10 anni però i prezzi sono aumentati del 60%.

Sulla linea di Milano anche Roma, dove i prezzi del Colosseo e dei Musei Vaticani non cambiano rispetto al 2022 ma cresce invece il costo della prevendita.

… e dove costano di più

Per quasi tutti gli altri grandi musei italiani invece gli aumenti sono ben oltre la media nazionale. A mediamente il biglietto si paga il 33% in più rispetto ad un anno fa. Se il Museo archeologico nazionale aumenta solo del 20%, Palazzo reale porta il costo a 10 euro, facendo segnare un +67%.

Anche gli scavi archeologici di Pompei fanno registrare un aumento di prezzo. Rispetto all'anno scorso, visitare le rovine della città romana costa un euro in più, che ammonta ad un +13%. 

Venezia si allinea invece con la media nazionale, ma una visita a Palazzo Ducale costa ora ai turisti il 15% in più che un anno fa. Anche il Museum Pass, che permette di visitare altre 10 strutture, ha subito un rincaro del 14%.

Attento alle tendenze e profondo conoscitore della stampa estera, è laureato in Storia del giornalismo all’Università degli Studi di Milano. Dinamico, appassionato e osservatore acuto, per il Bollettino si occupa principalmente del mondo dello sport legato a quello finanziario e del settore dei videogiochi, oltre che delle novità del comparto tecnologico e di quello dell’energia.

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