La forte crisi di un’intera filiera, quella del settore della panificazione, nel 2023 si ripercuote anche sul consumatore finale. Dal campo di grano al carburante per consegnare i prodotti passando per gli interessi sugli investimenti. In seguito a due anni di pandemia, un conflitto dalle conseguenze mondiali e un 2022 segnato da aumenti fuori controllo, i costi delle materie prime e non solo si fanno sentire sempre di più.
Farine, lieviti, olio di semi, imballaggi primari e secondari (plastiche e cartoni) sono lievitati. Le tariffe energetiche (metano ed elettricità) stanno avendo un impatto disastroso, così come carburanti e logistica.
L’inflazione annuale dell’Unione Europea ha raggiunto il suo livello più alto di sempre, con il prezzo dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche che è aumentato in media dell’11,9%.
Attenzione ai dati
Secondo quanto riportato da Eurostat, si è registrato un trend in decrescita solo a partire dal secondo trimestre del 2023. Nonostante questa buona notizia, l’agenzia di statistica dell’Unione europea ha rilevato che tra il mese di agosto 2021 e 2022 il prezzo del pane in Italia è aumentato del 13,6%, ben al di sopra dell’inflazione media, che secondo i dati Istat nello stesso periodo è aumentata dell’8,4%. Se questo dato viene riferito poi su scala europea risulta che l’incremento medio del prezzo nell’ultimo anno è stato del 18%.
In Europa però ci sono anche situazioni peggiori. L’Ungheria ha aumenti pari al 66% e la Lituania raggiunge il 33%, seguita da Estonia e Slovacchia con il 32%. In controtendenza invece la Francia (8%) e i Paesi Bassi (circa 10%).
Di fatto, mediamente, dal grano al pane il prezzo aumenta di ben 13 volte (con le dovute distinzioni tra zone e città). Facendo le opportune considerazioni, se un Kg di materia prima che porta a un Kg di pane costa 0,35€ a questo bisogna aggiungere un costo medio di 1,375€. Il costo finale, quindi, sarebbe pari a 1,725€.
Le misure adottate dal MASAF
Il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste è responsabile e titolare, tra le tante, dell’innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo e alimentare e degli investimenti nella resilienza dell’agro-sistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche.
Lo scorso aprile è stato pubblicato l’Avviso 2023 per la misura PNRR “Parco Agrisolare” relativo al finanziamento di impianti fotovoltaici da installare su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale. Complessivamente, il Masaf ha il compito di gestire risorse pari a 4,88 miliardi di euro.
Ad agosto il Ministero ha anche approvato le modalità per l’attuazione degli interventi finalizzati all’erogazione dei 400 milioni di euro previsti per l’ammodernamento delle macchine agricole.
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