Si riparte con il PNRR, dopo l’estate e le modifiche al Piano che ha portato con sé. Ma a che punto siamo con gli obiettivi e le scadenze di quest’anno?
Il punto sul PNRR
Da questa settimana torna a riunirsi la cabina di regia presieduta da Raffaele Fitto, Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR. A breve, come previsto, il Governo incasserà la terza rata, da 18,5 miliardi, del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, mentre la richiesta per la quarta è già stata inoltrata. Se accettata in toto, porterà nelle casse dello Stato un bonifico di altri 16,5 miliardi, 1,5 in meno di quelli previsti originariamente. Ma sulla quinta, quella relativa agli obiettivi di questo semestre, c’è ancora parecchio lavoro da fare.
Indietro sugli obiettivi correnti
La verifica del lavoro svolto da parte della Commissione Europea si articola in scadenze dette Milestone e Target. Le prime riguardano interventi da fare, come riforme o investimenti. I secondi misurano invece in termini quantitativi il progresso degli obiettivi iniziali dei provvedimenti. L’Italia, dopo aver richiesto la quarta rata senza aver completato ben 11 dei suoi 27 M&T (FONTE: OpenPNRR), si avvia a chiudere Q3 avendone completati appena 2 su 6. Tra le scadenze ancora inevase nel trimestre che finirà tra cinque giorni, abbiamo problemi spinosi. In primis, il compimento di valutazioni tecniche, economiche ed energetiche su musei e altri siti culturali statali. Se sono state già erogate le prime anticipazioni per le spese ed è stato assegnato il fondo, la parte centrale del lavoro, cioè le effettive valutazioni, sembra ancora lungi da venire.
Transizione a rilento
L’aspetto che più rischia di venire trascurato è quello ecologico ed energetico. Una tendenza che si allinea a un trend più ampio, osservabile a livello mondiale, di “realismo” sulla transizione. All’indomani dell’entusiasmo post-Covid e dell’ideale del Great Reset, molti ridimensionano le aspettative. A partire dal Regno Unito di Rishi Sunak, che la scorsa settimana ha stralciato o rinviato una serie di provvedimenti cruciali in materia di energia. Allo stesso modo, gli obiettivi italiani in materia vengono ridotti o spostati in avanti. Altri restano più semplicemente indietro. Ad esempio, l’aggiudicazione di contratti pubblici per la costruzione di nuove scuole. Stando all’ultimo aggiornamento – che risale a fine maggio, gli appalti sarebbero in fase di avvio. E lo stesso vale per la selezione del progetto di sviluppo di infrastrutture off-shore per la produzione di energia elettrica in ambiente marino. Anche qui, l’ultimo aggiornamento risale al 31 maggio e si limita a un ermetico “in corso di conseguimento”. Ma il decreto per l’avvio delle procedure competitive ancora non c’è. ©
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