lunedì, 29 Aprile 2024

Così la crisi tedesca trascina la nostra economia

DiMarco Battistone

8 Ottobre 2023
Sommario
crisi tedesca

Il rallentamento dell’economia italiana segue a ruota la Germania. Nella Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza sono state tagliate le previsioni di crescita per l’anno in corso. Molto di questo taglio, a quanto pare, è dovuto alle recenti difficoltà dell’economia tedesca. Ma cosa succederebbe se la Germania continuasse a peggiorare?

Crescita in riduzione

La crescita “potata” della NADEF non è che l’ultimo indizio di una crescita che la maggior parte degli analisti osservavano già in riduzione: da +1.5% a +1%, alzato poi a +1,2 nel quadro programmatico, grazie all’azione della manovra che verrà. Le cause? Innanzitutto, i tassi molto alti, che hanno arrestato in parte la corsa di recupero dell’economia dopo il Covid-19. E, certo, anche un aspetto come la guerra in Ucraina e la crisi energetica che ha portato non ha aiutato. Ma un ruolo importante nella frenata, a quanto pare, lo ha avuto anche la performance piuttosto magra del PIL tedesco nel 2023.

Il nuovo “malato d’Europa”

La più grande economia europea versa oggi in una crisi profonda. Per quest’anno, le previsioni della Commissione Europea la vedono decrescere dello 0,4%. Una recessione che si segnala a livello europeo come un’eccezione. Come lei solo l’Estonia e peggio solamente la Svezia. Ma se si guarda alle altre grandi economie europee, il contrasto è netto: +1% per la Francia, +2,2% per la Spagna e, secondo la Commissione, +0,9% per l’Italia. Messa in difficoltà, più di altri, dalla chiusura dei gasdotti verso la Russia, l’economia tedesca ha subito un altro danno con il raffreddamento dei rapporti con Pechino, un partner commerciale indispensabile. Ma il colpo peggiore lo ha dato l’inflazione: i prezzi sono aumentati del 8,7% nel 2022 e del 6,4% nel corso di quest’anno. Numeri che battono consistentemente le medie dell’Eurozona, rispettivamente +8,4% e +5,6%. A innalzare i valori sono soprattutto le inedite difficoltà dell’industria di fronte al rincaro dei prezzi dell’energia.

Le interdipendenze

Ma cosa avrebbe da perdere l’Italia, se la Germania proseguisse in questa direzione deleteria? Sfortunatamente per il nostro Paese, parecchio, perché i legami economici sono moltissimi. Berlino è a un tempo il primo importatore e il primo esportatore dell’Italia, per un valore rispettivamente di 91 e 77,5 miliardi di euro. In particolare, le esportazioni interessano settori come quello metalmeccanico dei metalli di base, quello dei mezzi di trasporto e il food & beverage. Quanto alle importazioni, sono dominate dai mezzi di trasporto e dai prodotti chimici. Insomma, se l’economia tedesca continuasse a rallentare, il danno sarebbe incalcolabile. Fortunatamente, tanto il cancelliere tedesco Olav Scholz quanto gli analisti della Commissione si dicono ottimisti che la crisi sia principalmente un fatto contingente. Non a caso, per il 2024 è già previsto un rimbalzo dell’1,1% dell’economia e un’inflazione in netto raffreddamento. ©

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Studente, da sempre appassionato di temi finanziari, approdo a Il Bollettino all’inizio del 2021. Attualmente mi occupo di banche ed esteri, nonché di una rubrica video settimanale in cui tratto temi finanziari in formato "pop".