sabato, 27 Aprile 2024

Il varo della Nadef (Nota aggiuntiva al Def) rappresenta l’inizio della costruzione della legge di bilancio 2024, con una presentazione in Parlamento prevista nella seconda metà di ottobre. Quest’anno la manovra sarà più contenuta rispetto al passato, oscillando tra i 20 e i 25 miliardi, in base all’efficacia della ricerca di nuove risorse.

Si prevede un introito tra 1,5 e 2,2 miliardi dalla tassa sugli extraprofitti bancari. La gestione del Lotto potrebbe generare fino a 800 milioni attraverso una nuova asta. La revisione delle tax expenditure potrebbe fornire fino a 1 miliardo di risorse mentre si discute di un possibile nuovo condono, questa volta nel settore edilizio. La spending review fornirà fondi per circa 300 milioni. Ma c’è da decidere per il destino delle tasse su plastica e zucchero, introdotte nel 2019 ma mai effettivamente applicate. Per quanto riguarda le misure più discusse c’è l’estensione del taglio del cuneo fiscale, che avrà un costo di 10 miliardi, e iniziative per incentivare la natalità.

Il Pil italiano rallenta, cosa cambia con la Nadef?

A far riflettere sono anche le due certezze che escono dal summit: crescita ridotta del Paese e maggiore deficit di bilancio. Il Pil di quest’anno è rivisto al +0,8%, rispetto al +1% previsto in aprile. La decelerazione si estenderà anche al 2024, con una previsione di +1,2% invece di 1,4% stimato precedentemente. Il rallentamento influisce sul bilancio pubblico. Restringe la già limitata capacità di intervento per la manovra 2024, proprio nel momento in cui il mercato non dà segnali rassicuranti.

Lo spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi ha superato i 190 punti, il livello più alto da marzo, e il rendimento dei Btp è salito al 4,73%, simile ai livelli di fine 2022. Mentre la Borsa di Milano ha registrato un calo.

In tutto il continente, pesano l’incertezza per la possibilità di tassi elevati mantenuti per lungo tempo dalla Bce. La diminuzione della fiducia delle imprese in Germania e i numeri macroeconomici degli USA inferiori alle aspettative. 

È rilevante notare che queste preoccupazioni hanno avuto un impatto maggiore sui titoli di Stato italiani, con le banche che registrano le perdite più significative a Piazza Affari, mentre il Governo si prepara a rivisitare al rialzo l’indebitamento.

Il debito pubblico zavorra la crescita del Paese

Infatti, per il 2023 dovrebbe salire al 5,3% (4,5% la stima precedente) e il rapporto debito/Pil diminuire dal 142,9% del 2023 al 140,1% del 2024.

Il rapporto deficit/PIL 2024 vede un incremento al 4,3% rispetto al 3,7% indicato ad aprile, e come il Governo intende finanziare la prossima manovra in un contesto che potrebbe vedere anche un possibile aumento dei costi energetici, con eventuali effetti sulla spesa pubblica. ©

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Laureato in Economia, Diritto e Finanza d’impresa presso l’Insubria di Varese, dopo un'esperienza come consulente creditizio ed un anno trascorso a Londra, decido di dedicarmi totalmente alla mia passione: rendere la finanza semplice ed accessibile a tutti. Per Il Bollettino, oltre a gestire la rubrica “il punto sui Mercati”, scrivo di finanza, crypto, energia e sostenibilità. [email protected]